BASA

60 V. Peschéchera Sulla scorta del lavoro sopraccennato, dell'intramonta– bile opera critica di Camille Latreille: Joseph de Maistre et la Papauté (Parigi, Hachette, 1906) e di un aggiornamento personale che abbiamo voluto inserire, ripercorreremo tutti i disagi e i revirements del Du Pape sino alla pubblicazione. La genesi di quest'opera « teologica » maistriana presta t:ut– tora motiva di ricerca e di correzioni di dati. Non tutti i no– mi sono stati notificati nè le circostanze, talora tortuose, ri– sohe. Resta dunque il margine pet alcune schede storiche di verifica sull'ambiente franco-italiano entra cui matura l'iter tipografico del Du Pape. Il 22 agosto 1817 Joseph de Maistre, dopo quattordici anni di permanenza in Russia torna a Torino pet rimettere il sua mandata diplomatico. Reca con sè da Pietroburgo un bagaglio di esperienze di ogni genere; di lotte senza v1ttoria, di amicizie segnate dal crisma di una fatalità sorprendente. Ha pure con sè il manoscritto dell'opera che gli varrà fama di teologo, dopo queHa di Jeaerato, storico e politico. Si tratta di un poderoso pamphlet di risposta a un giovane mo– ravo, il conte Stourdza 8 che nel 1816, sotto l'egida di Ales- specialisti lo sanno, è una delle plaques tournantes a cavallo tra i due secoli, nelle quali confluiscono, confutate o accettate, le prece– denti sollecitazioni del '700 francese ed europeo ». Nettamente polemico contro le « profezie » maistriane si dimostra E. M. CIORAN, Du Pape et extraits d'autres oeuvres (Parigi, Pauvert, 1957). p . 69: « Clairvoyant à ses heures, il s'est trompé pourtant dans maintes de ses prévisions. La France, se figurait-il, avait pour mission la régénération religieuse de l'humanité. Elle verse dans la laïcité ... Il escomptait la fin des schismes, le retour au catholicisme des églises séparées, la reconquête par le Souverain Pontife de ses anciens privi– lèges. Rome abandonnée à elle-même, est plus modeste plus timide que jamais. S'il a pressenti quelques-unes des convulsions qui allaient agiter l'Europe, il ne devina pas celles dont nous sommes la proie ». L'aspro giudizio del Cioran ha tuttavia una curiosa limitazione nel tempo: soltanto qualche anno appresso sarebbe diventato azzardato scrivere delle note simili. (B) Alessandro Stourdza (1738-1854) nasce da una famiglia moldava di boiardi a Jassy in Bessarabia. Suo padre Scarlatto S. nel 1792 si era venuto a stabilire in Russia <love aveva ricevuto il titolo di Con– sigliere di Stato. Il giovane Alessandro fa i suoi studi in Germania e quindi si avvia verso una carriera letteraria propiziata dalla sua di– sponibilità a mettere la sua penna al servizio degli interessi del go-

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