BASA
62 V. Peschéchera « Rome tient beaucoup à la ·réfutation de cet ouvrage ». 10 I lunghi revirements del Du Pape sembrerebbero invalidare questa ipotesi/speranza maistriana 0 perlomeno rrdimensio– nare l'interesse di Roma, particolarmente indulgente in quel– lo scorcio di secolo verso Alessandro, dal qua 1 le si attendeva un benevolo concordato. La contraddizione rimane e puo trovar una adeguata soluzione soltanto nell'ipotesi di una scarsa informazione da parte di Roma circa i maneggi della Società bib:lica di Londra e dei pietisti e illuminés di Mada– me Krüdener in Pietroburgo. Al centra della oristianità i rap– porti allarmistici del conte de Maistre o venivano filtrati e minimizzati o non pervenivano affatto, per un eccesso di con– fidenza di de Maistre nel Vallaise che ministro agli affari e– steri era del regno di Sardegna e non di Pio VII. L' accumulazione del materiale apologetico procedette abbastanza speditamente nonostante parecchi fogli di prezio– sa conispondenza con l'amico Blacas 11 fossero da considerarsi perduti « dans un portefeuille auguste, d'où il n'y avait pas (10) A. DE PLACE 28.IX.1818, in Oeuvres complètes, op. cit. t. XIV, p. 56-59. Si veda anche: BRUNETIERE, Joseph de Maistre et son livre Du Pape in « Revue des Deux Mondes » t. III, p. 224, 1906. (11) Pierre-Louis de Blacas (1770-1839) di Aulps è uno tra i fedelis– simi a Luigi XVIII. Emigrato al suo seguito durante la rivoluzione nel 1814 viene associato tra i leaders della prima restaurazione. Favo– revole alla Charte, era tuttavia tra i più intransigenti monarchici, al punto da preparare una resistenza armata in Vandea dopo Io sbarco di Cannes. Amico di de Maistre gli assomiglia in schiettezza. ANOT DE MAIZIERES ci riporta questo suo giudizio che gli varrà l'allontanamento dai circoli ufficiali l'indomani di Waterloo : « pour défendre un royau– me il ne faut pas le quitter» (cfr. Nouvelle Biographie Générale (Pa– rigi, Didot, 1864), t. VI ad vocem). E' ancora lui, una volta rientrato in Francia il re a consigliare di non piegarsi alla volontà di Welling– ton e degli alleati. Vittima di cabales viene esiliato a Roma con un difficilissimo in– carico : negoziare un concordato sostitutivo di quello napoleonico. Dopo la rivoluzione del 1830 seguirà Carlo X a Gorizia e nel '39, corne da sua volontà, verrà sepolto ai piedi del suo sovrano. Particolarmente negativo è il giudizio di Adrien DANSETTE nei con– fronti del vecchio duca, definito « arcaico personaggio di corte » op– pure « diplomatico d'oltretomba », per cui tra le righe si avvalora Io inesatto giudizio che non fosse all'altezza della missione confidatagli nel 1817. Cf. Histoire religieuse de la France contemporaine tr. it. (Fi– renze, Vallecchi, 1959), p. 253-254.
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