BASA
64 V. Peschéchera me si .suol dire, il vieil Allobroge vi fa la figura del pesce fuor d' acqua. Gli manca completamente l' abitudine al vele– no sotti'le dei salotti parigini, e quelli russi sono ben altra co– sa, isolati in una condizione spazio-temporale irripeübile a un occidentale. L'ex ambasciatore dei Savoia in Russia arppa– re nehla restaurata Parigi di Luigi XVIII corne un fantasma di tempi abbondantemente trapassati. Nel salotto della du– dhessa Duras 14 dove è introdotto, tra i vari Rémusat, Cuvier, Mathieu de Montmorency, Molé, Villema1n, Barante, etc., l'unico volto amico è quello di una donna, la Swetchine-Soy– monoff, 15 arrivata a Parigi l'inverno precedente per interes– samento di amici comuni, corne il duca di Richelieu e il duca di Blacas che a Pietroburgo neHa paroisse laica diretta da J o– seph de Maistre l' avevano conosciuta e apprezzata. A lei l'autore del Du Pape confiderà, una volta in patria, le sue penose esperienze di incomunicabilità e si autodefinirà « gau– che, embarassé, ridicule, ne sachant à qui parler, et ne com– prenant personne ». 16 Nella stessa 'lettera il savoiardo accenna aHe srue speranze suH'opera teofogica, che stando alle sue aspettative sarebbe dovuta apparire non più tal'di del dicem– bre 1817. Ma la Duras aveva altro a che pensare e Ghateau- (14) Claire de Kersaint, duchessa di Duras (1778-1829) nasce a Brest dal conte di Kersaint, ufficiale di marina e fra i rappresentanti della Convenzione, condannato a morte il 5 dicembre 1793. Dapprima Claire de Kersaint segue la madre in Martinica dove v'erano le piantagioni paterne. Poi a Londra contrae matrimonio con il nobile Duras. Dopo il 18 brumaio vivranno appartati in Turenna senza partecipare agli intrighi parigini. La Restaurazione eleva il duca di Duras al rango di pari di Francia. Tutta immersa nella vita letteraria dove le si insinua– no velleità di pubblicazione la duchessa di Duras appare autrice di tre modesti romanzi, di novelle e di uno sconosciuto trattato consolatorio Réflexions chrétiennes. (15) Grande amie del savoiardo, Anne-Sophie de Swetchine-Soymo– noff (1782-1857) è la più celebre russa in Francia nel XIX secolo. Con– vertita al cattolicesimo da Joseph de Maistre questa figura affascinan– te di donna che trapianterà a Parigi il misticismo pietroburghese del– le agapètes maistriane ha interessato limitatamente la critica let– teraria. Cf. M. J. ROUET DE JoURNEL, Une russe catholique (Parigi, Desclée, 1953). Ma il suo più gran biografo resta il conte F. de FAL– LOUX, Madame Swetchine (Parigi, Didier, 1860). (16) FALLOUX, po. cit., p. 212.
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