BASA
Sulla genesi del " Du Pape " 65 briand, 17 trattenuto altrove da una malattia della moglie, cer– cava diplomaticamente di cavarsela con una breve lettera di circostanze, rkevuta da Joseph de Maistre il 27 ottobre a Torino, e di fronte al cui contenuto il savoiardo non si trat– teneva dru confidare aUa Swetchine: «lorsque M. de Cha– teaubriand m'en a fait part dernièrement avec toutes les ex– cuses de la courtoisie, je me suis mis à rire de la meilleure foi du monde ». 18 Più avanti considereremo altre testimo– nianze delle vane speranze parigine del conte per il sua Du Pape. Per il momento il grande apologista cattolico speri– mentava tristemente la sua pdma visita parigina dopa mezzo secolo. Padgi si rivelava una dttà avida di novità e di gio– ventù, in cui i capelli bianchi e 1l'odissea del vecchio conte non facevano cronaca e non tenevano banco. E' a questo punto che si delinea una lunga trafila di « amicizie »: Thiollaz, Rey, Vuarin, Besson. Sono itutti nomi di abbés ai margini delle autorità curiali. Alla fine un edito– re: Rusand di Liane. Lavie e Chétail, all'infuori del grosso personaggio Guy de Place, sono stati molto parchi di noti– zie a proposito. Con l'aiuto di CamiHe Latreille e l'inserzione di qualche scheda biografica dimenticata cerchiamo di com– pendiare in questa sede l'iter della pubblicazione. Ohateaubriand, abbiamo veduto, assorbito dalla triste politique, non ebbe tempo per qudl'ultra scomodo rimpa– triato. Identko appariva negli effetti l'atteggiamento del vi– sconte de Bonald. Siamo alfa fine ddl' anno 181 7: Luigi XVIII sta manovrando tutte le forze dispon~bili alla causa della monarchia borbonica; i cattolici sono preoccupati di non essere scavakati aUe ali. Luigi con un trattato siglato 1'11 giugno di que1l'anno aveva rimesso in vigore il concor– dato del 1516, annullando il concordato napoleonico del (17) Chateaubriand aveva promesso una volta a Parigi di combina– re l'edizione con Le Normand. (18) FALLOUX, op. cit. p. 212.
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