BASA

66 V. Peschéchera 1801. 19 Il trattato veniva ad aumentare il numero dei vesco– vi e dei vescovadi, stipulava pet di più che una dotazione di beni immobili fosse attdbuita ai vescovi in misura di una « disponibilità » delle finanze della Stato. L'atto necessitava delle approvazioni delle Camere. Fu presentato un progetto di legge. Discussioni a non finire. Levata di scudi da parte dei gallicani. Pia VII commette l' errore di commentare il progetto di concordato corne atto emanante daUa « sua piena e libera autorità ». Risorge I' antica querelle sulla li:bertà gal– licana, cosl cara al conte de Maistre. Finirà che i1l Papa ri– fiuterà il testa emendato e il governo dovrà ritirare il pro– getto. Tutto l'iter concordatario s'insa:bbia e la situazione si fa penosa e imbarazzante poichè sono stati designati parec– chi vescovi delle nuove circoscrizioni. H venta soffia contrario sulle carte sparse del mano– scritto Du Pape e pet i'autore delle Considérations sur la France è giocoforza concentrare le rimanenti energie a Tori– no e in Savoia. A Ghambéry, venendo da Parigi via Liane il conte de Maistre aveva ritrovato la vecchia città della giovinezza, ma rare amicizie in mezzo a uno stuolo di parenti diretti o ac– quisiti. Tuttavia il vieil Allobroge poteva cantate su due uo– mini che avrebbero rappresentato nell' iter tipografico i primi due supporti: l'ab . Thiollaz e l'ab. Rey. Ritornato il mano– scritto a Torino ed essendo sconsigliabi'le più che impos.si– bile pubblicarlo in questa città, a causa delle funzioni uffi– ciali di cui egli era investito, il ritardo giocà in favore di un tentativo di edizione in Savoia. Tentativo destinato a fafüre nonostante il numero cospi– cuo di amicizie che il conte de Maistre si era fatto al tempo dell'eshlio in Aosta. Arrivato nella Valle dopa una repentina fuga da Chambéry H savoiardo si era ben presto organizzato, tra parenti e amici (il gruppo dei Maistre comprendeva non (19) Cf. M. L E MARCHAND, Un concordat oublié, in «Revue des ques– tions historiques '" 1 luglio 1923.