BASA

Sulla genesi del "Du Pape " 81 e di sensibilità tumultuose, di paradossi e di contraddizioni, di Valdo e di Ballanche ma anche di Laprade e Jules Favre, al punto che c'è da stupirsi corne non vi sia nato anche Jo– seph de Maistre. Guy-Marie de Place, associato ai lavori e alle conversa– zioni di questi circoli sensibilissimi alle aperture più etero– genee discute di storia e anche di teologia. E non solo gli uo– mini della stamperia della Grenette lo tengono in grande considerazione ma il suo giro di amicizie coinvolge personag– gi del mondo dell'arte e della letteratura, corne Ampère, Beu– chot, Duyas, Delandine, Dumas, Idt, Molard, Brunel, Artaud, Richard, Grobon, Revoil, Millin e le celebrità della medicina Petetin, Gilibert, Bredin, Petit, Grognier che pubblicavano il Journal de la Société de médecine de Lyon, e perfino quel Bérenger, preside di liceo e « correspondant » di Mme de Krüdener. Entro questo cerchio e disponendo dell'appoggio del Bul– letin de Lyon ( che Io stesso Ballanche si premurava di far stampare) Guy-Marie non poteva che diventare un poligrafo malgré lui. Le vie del giornalismo gli vengono spalancate: nel 1809 sulle colonne del Bulletin gli verrà assegnato l'inca– rico di contestare la presa di posizione pnlemica di J.-B. Hof– fman, redattore del Journal de l'Empire. Chateaubriand è sta– to violentemente attaccato da una pubblicazione ufficiale: tocca a questo chouan di provincia il compito non facile di fare l'apologia del Martyrs e fornire argomenti polemici al grande scrittore. Non gli manca neppure un certo penchant pet la lingui– stica. Nel 1810 abbiamo un suo Observations grammaticales, sulla scia dei lavori del futuro accademico Urbain Domergue. La sua erudizione gli permette anche il lusso di cogliere in fallo Joseph de Maistre (che corne è noto si curava assai po– co dei dettagli, preso com'era dalla sostanza del ragionamen– to ). Ce lo testimonia una nota del Latreille che riferisce di

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