BASA

Sulla genesi del " Du Pape " 87 che; le controversie sul significato di quel delitto stornavano l'attenzione dal Du Pape. Il clero da parte sua recepiva que– st'opera teologica redatta da un laico con notevole diffidenza. Le controversie sopra Onorio e gli atti del sesto Concilia non suscitavano l'interesse del bas clergé uscito faticosamen– te dall' avventura rivoluzionaria ed educato frettolosamente in seminari <love tiravano arie gallicane. L'episcopato e l'alto clero in generale rimaneva gallicano, per tradizione. I para– dossi maistriani offendevano le idee sedimentate dei più du– ri di cuore. Le arditezze teologiche disgustavano gli speciali– sti nonostante il meticoloso lavoro di ripulitura operato da Guy de Place. Joseph de Maistre, preoccupato di convincere e di portare alla lettura di un testa teologico il grande pub– blico e gli uomini di Stato, aveva scritto con fervore giova– nile che veniva scambiato per superficialità dai teologi « uffi– ciali ». « Le défaut d'éclaircissements - osserva giustamente Camille Latreille 50 - ne pouvait que les rebuter, ainsi que la masse des lecteurs, qui n'avait guère pratiqué les in-folio de Mansi ou les lourdes Histoires de l'Eglise ». Altri fattori negativi a un buon accoglimento dell'opera risiedevano nelle vicissitudini interne della Francia e nei rap– porti con la Santa Sede. Dal 1814 il govern.o francese aveva aperto a Roma un negoziato, avente corne prospettiva la so– stituzione del concordato del 1801, imposto dall'usurpatore. Incaricato di condurre i negoziati è un vecchio gentiluomo di carte, il duca di Blacas, uno degli émigrés amici di de Mais– tre, corne testimonia la corrispondenza. 51 La situazione è pro- (50) L ATRElLLE, op. cit. p . 142. (51) Il duca di Blacas aveva vissuto parecchio t empo a Pietrobur– go a stretto contatto con il cenacolo di diffusione cattolica guidato dal conte de Maistre e dall'attivissima Sofia Swetchine. Blacas era stato vicino a de Maistre aiutandolo anche finanziariamente : « le comte de Maistre n'avait en effet, pour tout revenu, que son traite– ment de chef de la magistrature. Il ne possédait d'autre fortune que le modeste domaine d 'une valeur de 100.000 francs à peine, à l'acqui– sition duquel il avait consacré son indemnité pour la spoliation des biens confisqués révolutionnairement lors de son émigration, en y a– joutant une somme de 20.000 frs. à lui obligeamment et spontanément

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