BASA

102 V. Peschéchera era stato promosso nella sfrra politica curtense ut amoveatur verso Roma dove nondimeno svolgeva un ruolo abbastanza importante e cioè negoziava quei preliminari del mancato concordato del '17. L' opera del Blacas a Roma non veniva forse a inframettere, corne abbiamo veduto innanzi, una pre– giudiziale negativa al buon accoglimento dell'opera teologica maistriana ? Per questi motivi il B = Bossuet proposto da Branan è opinabile ma niente affatto sicuro. Del resta il 29 luglio dello stesso anno, e cioè venti giorni appresso, de Maistre scrive un'altra lettera a Pietro– burgo e comunica all'amico Noailles che: Suivant toutes les apparences, Monsieur le Comte, l'ouvrage que vous connaissez se présentera dans le mon– de, avant quatre mois. La chose cependant n'est pas bien décidée, j'ai soumis l'oeuvre à l'examen d'un homme cé– lèbre. J'attends son jugement dont je n'appellerai pas. 78 Ed è appunto quel visconte de Bonald su cui de Mai– stre faceva molto affidamento e che gli risponderà soltanto il 2 dicem'bre 1817, eludendo la richiesta pressante del sa– voiardo. Bonald pet A. G. Branan comparirebbe in questo carteggio per la prima volta. Sotto un diverso punto di vista, e cioè avvalorando fuori da Bossuet quel misterioso B, il no– me del visconte compare per la seconda volta, e il « me tirer parfaitement » indicherebbe l'ansia del « vieil Allobroge » di passare il quotato vaglio dell'autore della Législation primi– tive. Molto interessante appare un'altra lettera, questa volta del 18 aprile 1818, spedita da Torino. H savoiardo manife– sta all'amico di Pietraburgo le sue perplessità sulle lungaggi– ni che separano il giorno della pubblicazione del manoscritto. Anche stavolta il Du Pape non è espressamente nominato. De Maistre parla di una imprecisata oeuvre. Si puà arguire che Antoine de Noailles, confidente della paroisse maistria- (78) Loc. cit., p. 128.

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