BASA
114 A. Lazzarotto !'opera di evangelizzazione nel 1855, era affidato un territorio - la diocesi di Krishnagar - vasto 73.000 Kmq. cioè corne Piemonte, Lombardia e Veneto, che successivamente fu divisa in varie diocesi. Al giovane P. Obert fu assegnata una difficile missione - che portà avanti per 6 anni - tra la gente « Muci », una delle più basse caste dell'India. Poi per 13 anni gli fu affidato il lavoro fra le genti Santal, nella zona di Dinajpur, che doveva in seguito diventare sede episcopale. Dal centra di Dhanjuri, egli irradià su tutta la zona visitando regolar– mente 114 villaggi con cui aveva stabilito dei contatti e sviluppando da pioniere la penetrazione tra gli aborigeni Santal e divenendone l'apostolo . Viaggiava a piedi, a cavallo, col carra indiano o in bici– cletta (una assoluta novità, allora!). Viveva accanto alla sua gente nelle capanne, insegnando sotto gli alberi o nelle verandine esposte al sole e alla pioggia, celebrando <love poteva, pur di portare a tutti il messaggio evangelico. Ritornato a Dinajpur corne Vescovo nel 1949, poco dopa le tra– giche e sanguinose lotte che avevano accompagnato la nascita di India e Pakistan corne nazioni indipendenti, si trovà a <lover riorganizzare la missione, spezzata in tre dal confine, e inondata dalle masse di pro– fughi che si erano spostate in seguito ai rivolgimenti politici. Egli non si diede sosta nell'aprire nuove missioni e stazioni missionarie. Fondà pure una congregazione missionaria di suore indigene assicurando l'as– sistenza a donne e ragazze. E, durante la sua cura pastorale, ebbe la consolazione di vedere giungere al sacerdozio una decina di giovani nativi. Dopa 20 anni di episcopato, Mons. Obert insisté perché il go– verno della diocesi passasse ad un nativo. Il suo successore, Mons. Michael Rozario, che ebbe la sorte di trovarsi a Milano in occasione della sua morte il 6 marzo '72 e di partecipare al suo funerale, diede atto - commosso - all'autentico spirito missionario ed ecclesiale di quel grande apostolo del Bengala. Uno studioso attenta Mons. Obert non si accontentà di dedicarsi con zelo e passione all'opera di evangelizzazione, ma Io fece con intelligenza e con Io stu– dio assiduo. Aveva uno spiccato dono per le lingue: fin dai suai primi
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