BASA
268 Colloque d'archéologie guerra, oltre che un 'attività ed una organizzazione unitaria e nello stesso tempo articolata pet sezioni su diversi paesi, paesi latini cancre~ tamente che più ci interessano, e sulle rive del Mediterraneo, e questa azione sinora è stata ritardata, non si è svolta, non si è sviluppata verso le regioni interne dell'Italia stessa, mentre si svolge attivamente e sempre più intensamente sulle basi inizialmente create lungo la costa. E questa situazione deve continuare, deve integrarsi col movimento che oggi voi avete iniziato proprio qui ad Aosta. Mi pare veramente che Aosta sia la capitale naturale delle Alpi occidentali nel senso con– tinentale e non marittimo della parola, è vero . L'Alpis Maritima è certamente la Tourbie e proprio di Augusta la Tourbie che è il nostro simbolo. Credo che le mura romane di Augusta Praetoria e tutti i suoi monumenti siano il miglior simbolo della penetrazione della civiltà in mezzo ai Duri, ai Liguri e ai Celti che hanno costituito il primitivo popolamento di questa Valle. Ora su questa base io credo che le So– cietà storiche del Piemonte e soprattutto dell'alto Piemonte e della Savoia e della Svizzera possano forse trovare nell'Istituto di Studi Liguri, non dico un esempio perché non ho la pretesa di dire che l'Istituto sia una cosa perfetta, tutt'altro, in questo momento special– mente laborat di moite diflicoltà di mezzi e di uomini. Ma vorrei che un poco più da vicino fosse osservato e tenuto presente quanta è stato fatto, i risultati che sono stati ottenuti - sono vent'anni, dal 1947, che tutto questo è stato iniziato sui piano internazionale - e vorrei che, se si deve creare un Centra di collegamento fra le Società storiche alpine di qua e di là della frontiera italo-francese e italo-svizzera, si possa afliancare in qualche modo e collegare con l'Istituto di Studi Liguri . Quello che noi abbiamo cercato di fare in Liguria è soprattutto quello di metterci al riparo , scusate se sono sincero, dallo Stato. In Italia le organizzazioni statali, specialmente nel campo della cultura, non parliamo delle antiche Deputazioni di storia patria con cui ave– vano unificato nel 1937 prima della guerra tutti gli Istituti storici, ma le stesse Soprintendenze oggi non sono più quella cosa gloriosa che erano nella loro origine. Questa è la realtà. Sono una cosa laboriosa, difficile, che hanno una vita terribilmente complicata. E allora è ne– cessario che si ritorni alla regione, e voi avete avuto il privilegio , cari Valdostani, di ritornarci prima che ci si ritorni se possibile in forma ortodossa e non negativa in tutta l'Italia. Perché se ci si tomasse in
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