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278 Colloque d'archéologie dal prof. Carducci, il quale ha attribuito anche a me il merito di que– sto incontro. Ora devo dire che il merito va esclusivamente al prof. Carducci. È vero, noi avevamo quest'accordo, perà ha lavorato soprat– tutto lui perché appunto giustamente gli archeologi si trovano in una situazione di privilegio, in quanta, corne ha detto giustamente il prof. Carducci, tutte le Sociétés savantes hanno questa sezione archeologica. Quindi era molto più facile mettere <l'accorda e quindi arrivare ad or– ganizzare questo convegno. Convegno che, dico subito, rappresenta veramente un modello. Purtroppo io ho potuto arrivare solo stamat– tina, ma ho respirato immediatamente l'atmosfera che vi regna. Quindi voi archeologi ci avete indicato la strada. Dirà subito che non è che noi linguisti siamo legati completamente, non è che non abbiamo ancora trovato punti di contatto, ma tra quindici giorni verrà inaugu– rato, soprattutto per merito del nostro amico Willien, verrà inaugu– rato a Saint-Nicolas un museo ed un Centra internazionale di studi franco-provenzali, che rappresenta quindi l'esatto parallelo di questo vostro primo Convegno. Quindi anche noi siamo sulla buona strada della collaborazione, di quella collaborazione che vogliamo proprio orientare nel senso indicato dal prof. Carducci. Una collaborazione vera, autentica, un colloquio e non soltanto un punto d'incontro di comunicazioni diverse e di contributi che presi per sé possono essere molto interessanti, ma che slegati non avrebbero un senso sufliciente. Quindi noi anche siamo sulla buona strada e ci onoriamo di vedere davanti a noi gli archeologi , non soltanto perché sono più vecchi di noi, ma insomma perché si trovano in una situazione di privilegio. DISCUSSION Nous transcrivons ci-après la suite de la discussion sur le premier point du programme du Colloque, qui a repris dans la matinée du 30 septembre. MONS. FRUTAZ, presidente: Ed ora riprendiamo la discussione del voto che è stato presentato ieri alla conclusione del primo punto del nostro programma, perché