BASA
350 Colloque d'archéologie strato I A - humus superficiale; » I B - livello moderno con strutture probabilmente attribui- bili ad età settecentesca; » I C - livello di abbandono romano ed insediamento medioe– vale con tracce di alluvioni; » II attribuibile al crollo dell'impianto romano, in cui si sono rinvenuti frammenti di tegoli , intonaci, marmi, ceramiche tardo-antiche; » III - facies del III-IV secolo d. C. attestata dai dati ceramici; > IV - livello del II secolo, corrispondente al periodo di co– struzione dell'impianto; » V - attribuibile al I secolo d. C. ed a probabili distruzioni di costruzioni di età augustea; » VI - livello augusteo corrispondente al periodo di fonda– zione della città, attestato da frammenti di ceramica aretina in concomitanza con ceramica indigena; » VII - livello alluvionale sterile di base. Risulta pertanto confermato l'insediamento della colonia nel 25 a. C. su un suolo vergine almeno nel punto scavato. La strati– J!rafia romana di Aosta dovrebbe iniziare precisamente nell'età di Augusto. Il che, se fosse verificato nei futuri scavi di tutta la città, permetterebbe di collocare Aosta accanto alle più numerose stazioni del « limes germanico », tipo Haltern e Oberaden ed alle ben poche città romane tipo « Forum Julii » in Provenza, che hanno impor– tanza generale per la datazione dei materiali dell'età di Augusto. Dai dati forniti dai livelli di crollo (I/C - II) si puà stabilire che il complesso di cui si tratta fu ancora abitato in età tardoromana, perlomeno fino agli inizi del V secolo d. C. Lo svolgimento delle indagini future potrà permettere di chiarire e verificare i dati ora emersi e di stabilire a quale periodo risalga l'impianto primitivo delle due « insulae ». Ritengo inoltre interessante presentare in via preliminare una
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