BASA

Colloque d'archéologie 363 chrétienne aurait ainsi suivi la tradition en s'installant sur un terrain qui déjà auparavant avait une destination sacrée. D PIETRO TORRIONE, Scoperte archeologiche nel Biellese. Invitato dal prof. Vittorio Viale a riferire su alcune scoperte ar– cheologiche fatte nel Biellese, che possono aver interessanti riferimenti con la Valle d'Aosta, diro brevemente, segnalando inoltre alcuni fondi documentari di particolare interesse per questa valle, rimasti finora sconosciuti. L'abate Vescoz, nel 1883 - se ben ricordo - negli atti dell'Acca– demia di Sant'Anselmo pubblicava Io studio su una strada romana o salassa che partiva da Donnaz e attraverso la valle del Lys si dirigeva verso Tour d'Hérères. Storiografi biellesi fanno cenno ad una strada romana, i cui resti videra, che da Oropa attraverso il Colle della Barma, raggiungeva la bassa valle del Lys. Tali notizie sono riferite anche dalla storico piacentino Bassiano Gatti, che ricorda questa strada nella sua « Breve relatione ... d'Oropa » stampata nel 1621 , cosl corne pure la menziona Carlantonio Coda nel « Ristretto del sito di Biella» edito nel 1658, dicendola lastricata e opera romana. Il Maffei nelle « Antichità biellesi » cita questa via, ed in un sua album di disegni ne raffigura alcuni tratti che purtroppo oggi sono scomparsi conseguentemente alla bonifica dei terreni. Questa strada segna l'itine– rario ancor oggi seguito dai pellegrini della Vallesa che si recano pro– cessionanti ad Oropa. È dunque una strada religiosa e commerciale, di età remotissima, corne dimostra la scoperta fatta nel 1892 di un'ascia ad alette e di altri attrezzi del V-IV sec. a.C., lungo il tratto denomi– nato l'Orone, d'Oropa. Da Oropa la strada scendeva verso Biella con una biforcazione che raggiungeva il colle della Burcina, e con un'altra che arrivava alla città. Alla Burcina abbiamo scoperto, qualche anno fa, un castelliere gallico di eccezionale importanza, forse uno dei più rilevanti in Piemonte. Il prof. Carducci potrà dire più diffusamente su questo argomento. Il castelliere è ricco di materiale tra cui è notevole una brocca trilobata, nota agli archeologi tedeschi corne « Schnabelkanne » che dimostra il commercio dei Celti, stanziatisi in questa località nel V-IV sec. a.C.,

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