BASA
364 Colloque d'archéologie con gli Etruschi. Tra gli altri reperti ricordo varie ascie ad alette in ferro del tutto simili a quelle rinvenute in Valle d'Aosta. Il materiale è custodito nel Museo Civico di Biella e nel Museo di Antichità di Torino, mentre attualmente Io « Schnabelkanne » è esposto alla Mo– stra dell'arte etrusca a Torino . Dai reperti è stato pure possibile rico– struire un telaio che risulta essere il più antico cimelio dell'arte della lana biellese. L'aitre tratto di strada invece, corne ho detto, scendeva a Biella. Al termine della Valle d'Oropa, lungo la strada, abbiamo scoperto una necropoli di eccezionale importanza, poiché trattasi di 900 tombe esplorate, di età romana, dal I al III sec. d.C., ricche di materiale fu– nebre, specie di vetri e di statuette fittili. Ho portato degli albums con le fotografie di queste tombe e dei reperti della Burcina, in modo che i congressisti possano rendersi conto dell'entità della scoperta. Ma il Biellese era collegato con la Valle d'Aosta anche dalla grande strada delle Gallie, che raggiungeva il Biellese nella parte bassa, a Victimula, l'antica capitale degli aurifodini della Bessa. Questo borgo pre-romano sorgeva ove attualmente è il paese di Salussola San Seconde ed ivi è stata rinvenuta una cloaca di particolare interesse, una delle opere più grandiose di tale genere conosciuta in Piemonte, notevole anche per il suo stato di conservazione. In questa zona erano già venuti alla luce sarcofagi e numeroso altro materiale gallo-romano . I rapporti tra i Vittimuli ed i Salassi sono ancora molto oscuri, e penso che intensificando le ricerche e gli scavi si potrebbe forse arrivare a nuovi elementi di studio sulla vita e sulle origini di questi antichi cercatori d'oro, dei quali ben poco per ora si conosce. Un'altra scoperta che puà interessare sempre nel campo dell'ar– cheologia, per i riferimenti con la Valle d'Aosta, è un accampamento romano i cui resti sono affiorati in prossimità di Torrazzo. Tali reperti dimostrano l'esistenza di una fortificazione romana ai confini dei Sa– lassi. L'accampamento doveva essere molto vasto, si che ho potuto misurare un lato di circa 200 metri. Il materiale si è trovato alla pro– fondità di 30-40 cm., ed è costituito da numerosi embrici spaccati in modo da creare delle piattaforme su cui poggiava l'accampamento. Sarebbe in tale zona opportune esperire ricerche in modo più sistema– tico, al fine di stabilirne con sicurezza l'epoca.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=