BASA
Colloque d'archéologie 365 Fin dal periodo più antico le comunicazioni tra il Biellese e la Valle d'Aosta avvenivano tramite i colli alpini. La montagna non divideva le due regioni contigue, ma piuttosto i sentieri alpestri univano le rela– tive popolazioni. Uno dei più importanti che si allacciava alla strada delle Gallie era quello suaccennato della Barma, oggi percorso ancora dai pii processionanti di Fontainemore, e in grande eflicienza durante tutto il Media Eva, came dimostrano i legati fatti dal Vescovo Ajmone di Challant, nel 1295 ai frati di Oropa per i « viatores ». Il passa era altresi di interesse religioso e commerciale, e inoltre la sua biforca– zione permetteva la comunicazione, oltre che con Biella, anche con la vicina valle d'Andorno e, per questa, con le limitrofe alta valle del Lys e Valsesia. La storia della valle d'Aosta riceverebbe maggiori lumi con la esplorazione di alcuni archivi biellesi, quali il fonda di Andorno e i documenti relativi al castello di Gaglianico conservati nell'Archivio Storico di Biella, ove pure esistono documenti dei signori di Vallesa. Negli archivi privati biellesi vi sono documenti valdostani relativi al Gran San Bernardo e ai Priorati di Nus e di Verres (arch. Lamar– mora ), al vescovo di Aosta Cesare Gromo (arch. Gromis); sulla zecca di Aosta gestita dai Vialardi (arch. Vialardi di Salussola e Archivio di Stato); sui Tollen consignori di Brissogne (arch. Torrione, Archivio Civico di Biella, arch. Lamarmora, e Archivio di Stato ). Gran parte di questi documenti sono stati da me regestati e sa– ranno oggetto di un prossimo volume che dovrebbe comparire entra il 1969, edito dal Centra Studi Biellesi, e che riguarderà i rapporti sto– rico-culturali tra il Biellese e la Valle d'Aosta. Il volume sarà illustrata con disegni originali di Quinto Savio, presentati da Luigi Mallé, di– rettore del Museo Civico di Torino. Il prof. Carlo Carducci, Sovrintendente alle Antichità per il Pie– monte, ha appoggiato le nostre iniziative, facilitando gli scavi col sua sempre pronto e vigile interessamento. E G. LANGE, Ricostruzione del tracciato della strada romana da Aosta al Piccolo San Bernardo. Il tracciato della strada romana, definita carrettabile da Strabone, che da Aosta conduceva all'Alpe Graia, è perfettamente conosciuto sul
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