BASA
370 Colloque d'archéologie abbia inserito dei numeri a sua fantasia è molto probabile, perché ha fatto altri errori. Quindi la rettifica che ha fatto l'ing. Lange, mi sem– bra molto plausibile. Comunque rimane sempre un'ipotesi, molto buo– na, molto elegante e che puè dare anche dei buoni frutti sui terreno degli scavi e della costatazione per le ricerche sui tracciato di questa via. Sarebbe interessante poter accertarsi, per mezzo di tasti nel ter– reno, se veramente Ariolica si trovava nella località da lei accennata. Non si potrebbe tentare di procedere ad un modeste scavo? F G. LANGE, Particolarità dei problemi dell'archeologia valdostana. Il notevole contributo alla conoscenza del processo di romanizza– zione della regione delle Alpi fornito dalla Valle d'Aosta è ben noto a tutti gli studiosi d'archeologia romana dell'Italia settentrionale; la città di Aosta ha giustamente meritato l'appellativo di Roma delle Alpi per l'imponenza e l'importanza dei ruderi dei suoi monumenti dell'epoca augustea. Gli oggetti vari, i corredi funerari, i bronzi del periodo roma– no hanno gettato non poca luce su vari aspetti dell'arte « cosiddetta provinciale » della zona alpina sia per il loro valore intrinseco, sia per i particolari rapporti che essi hanno con analoghe espressioni d'arte popolare e d'artigianato delle regioni confinanti con la Valle. I monumenti superstiti, soprattutto della città, e le opere d'arte stradali sottolineano invece l'aspetto prettamente militare della defini– tiva occupazione romana, aspetto che viene completato in tutta la sua importanza dalle torri di guardia di Arnaz, La-Tour-d'Hérères, Gres– san, Morgex ed Etroubles costruite nei punti chiave della viabilità non solo per il controllo delle strade di fondo valle, ma anche per il blocco e la vigilanza di quelle delle valli laterali. Questo aspetto militare dell'occupazione definitiva e dell'inizio del conseguente processo di civilizzazione romani è estremamente signifi– cativo; possiamo affermare, senza togliere nulla al valore dei rapporti precedentemente intercorsi fra romani e salassi, che la prima vera le– zione di civiltà, estremamente dura all'inizio e certamente non gradita alla popolazione Valdostana superstite, fu impartita dall'esercito ro– mano. Malgrado la grandissima differenza esistita fra i due livelli di ci-
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