BASA
Scultura Li.gnea di François Cerise LXXXVII pagine del « Nobiliaire du Duché d'Aoste » del de Tillier 18 , mano– scritto settecentesco da poco stampato pet cura di quel fine cultore di storia aostana che è Andrea Zanotto. Ma Io si constata soprat– tutto nell'impegno artistico col quale François Cerise sembra voglia rinnovare e rafforzare il patrimonio morale della sua famiglia ed in quello che è il grande pregio delle sue sculture. Egli ha una voca– zione sicura, quasi la necessità fisica di celebrare plasticamente · il carattere del mondo alpino, e pur restando fedele ad una tradizio– nale posizione artistica ha adottato una sua tecnica, libera ed evo– luta, che gli ha fatto raggiungere una ben distinta personalità, in– dubbiamente non più rispondente alle primitive esigenze di una clientela semplice ed incolta. Si puà affermare, senza esitazione, che egli, pur senza uscire dal carattere di una espressione strettamente popolare, ha portato la sua arte ad un livel1o di riconoscimento europeo. Pet rendersene conto basterà osservare quella sua Pietà che ottenne il primo premio alla Fiera di S. Orso del 1966. In essa la Madonna ha una delicatezza che ricorda quella delle statue di Reims 19 , città che, dal Trecento al Cinquecento, condivise con Troyes un primato d'arte con i molti « ateliers » che consolidarono la loro fama per la frequenza sul luogo di commercianti italiani che affluivano numerosi alle importantissime Fiere dello Champagne con le quali suscitarono vigorose relazioni artistiche. Anche se la sua scultura non è mai trattata con levigatezza, il richiamo all'arte francese nella Pietà del Cerise è evidentissima per quello che ne è il profondo 18 JEAN-BAPTISTE de TILLIER (1678-1744), Nobiliaire du Duché d'Aoste, edité par les soins d'André Zanotto, Aoste, Editions de la Tourneuve, 1970, pp. 79-80 e la fig. 41. Trattasi di un curioso stemma parlante, ossia indicativo del cognome, che è cosi blasonabile: « d'argento all'albero di ciliegio fruttato, al naturale, nodrito su una pianura di verde, accostato a sinistra da un corso nero, linguato di rossa, con le zampe anteriori appoggiate verso l'alto dell'albero nell'atto di prenderne i frutti». Motto: VIRTUS SOLA LUCESSIT. Uno stemma a colori in possesso del Cerise vi è anche dipinto il cimiero, posto sopra l'elmo brunito e di profi!o, e con– sistente in una zampa d'orso che impugna un ramoscello fruttato di ciliegie al naturale. 19 Nella Cattedrale di Reims, nel corso di tredici secoli, si consacrarono e si incoronarono 31 re e 10 regine, cosicché la città, che già si vantava di S. Sisto corne suo primo vescovo fin dal III secolo, venne definita la « ville du sacre ». Manifestazioni religiose importanti, connesse al grande sviluppo commerciale inter– nazionale, derivante dalle famose fiere di una regione ove era fiorente l'industria dei drappi di Champagne, costituivano un richiamo per molti artisti dalla cui scuola si ebbe una diaspora di allievi e di opere sparse in tu tta l'Europa occidentale e centrale.
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