BASA
XCII G. Donna d'Oldenico corda, quella, bellissima, in litografia a più colori, tirata in soli venti esemplari, di Virgilio Audagna, l'autore della grande statua in bronza dell'abate Pietro Chanoux al Piccolo San Bernardo; e cosl, infine, nella raffigurazione del Giocatore di Fiollet 23 che la Regione Aosta– na, lo scorso anno, ha donato al Presidente della Repubblica Italiana. François Cerise, corne altri scultori, è un intagliatore di starie, siano leggenda, storia, cronaca, costume di vita montanara, ma egli dimostra una cultura figurativa, uno spirito creativo ed un canone stilistico che, all'infuori del soggetto regionale, è autonomo dalla recente esperienza artistica locale anche per la spontaneità e per il gusto particolarmente vivo dell'episodio, nel quale si muovono fi– gure, eseguite a memoria, ricche di accenti che impongono un dia– logo. Lo riscontriamo nell'azione del gruppo del Gioco della marra, tipica ricreazione da osteria che, con altre del genere, impegno sin anche l'arte scultoria provinciale gallo-romana, se mi è concesso di ricordare la curiosa ed impensabile spiccata analogia, anche carica– turale, del gruppo del Cerise con il piccolo gruppo di « giocatori di taverna », intagliato nell'ambra 2 4, scoperto nel 1954 nella necropoli di Pedemonte a Gravellona Toce. A quanta abbiamo sin qui detto dell'arte popolare di François Cerise ben corrisponde l'intaglio angoloso col quale è eseguita la statua del Falciatore raffigurato nell'attimo di sosta per prendere la cote che tiene dietro la schiena per affilare la falce. Nella scena del Lo T ôc et la T ôcca (Io scemo e la scema, tipiche maschere del carne– vale valdostano ), con la modellatura caricaturata del volto dei prota– gonisti, intesa ad espressioni psicologiche, l'audacia del trattamento 23 Fiollet è una piccola palla ovale in legno che viene lanciata con un bastone (eima) entro ad un'area circolare del raggio di 150 metri, nella quale si svolge il gioco, area suddivisa da semicerchi concentrici distanti 15 metri l'uno dall'altro che valgono per stabilire il punteggio. Peï la descrizione cfr. SERGE RAMERA , Les jeux sportifs valdôtains, in Rivista trimestrale «La Valle d'Aosta », estate 1957, A. II, n. 2, p. 58. 2 ' Detto gruppo in ambra del IV 0 o V 0 secolo a.C. è conservato nelle raccolte della Soprintendenza aile Antichità per il Piemonte in Torino. Della necropoli di Gravellona Toce, Felice Pattaroni, che ebbe l'iniziativa degli scavi svoltisi con l'assi– stenza della Soprintendenza, diede una minuta relazione in otto puntate nella « Illustrazione Ossolana ». In particolare si veda la seconda puntata: FELICE PATTA– RONI, I sepolcreti di Pedemonte - Una città sepolta riesumata a Gravellona Toce, in « Illustrazione Ossolana », Domodossola, gennaio-marzo 1963, A. V, n. 1, p. 19. Si veda anche CARLO CARDUCCI, N uovi ritrovamenti archeologici in Piemonte, in «Boil. della Soc. Piem. di Archeologia e di Belle Arti », nuova serie, Anni XII-XIII, 1958-1959, p. 5.
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