BASA
Anselmo di Aosta nel giudizio dei contemporanei 199 sizione in due maniere: o con una argomentazione storica o con una argomentazione sistematica. Sotta un profila storico, alla domanda, came S. Anselmo ab– bia inteso la sua speculazione, è possibile rispondere citando un luogo della stesso S. Anselmo: ut quod fide tenemus [ ... ] necessariis rationibus sine auctoritate scripturae probari possit (Op. omn., Ed. Schmitt II, 20) . Bisognerà convenire che è di natura non teologica, ma filoso– fica , un'argomentazione che non si fonda sull'autorità della Sacra Scrittura, ma unicamente sulla necessitas rationis. Prescindiamo per il momento dal fatto che S. Anselmo ritor– na in seguito sul problema della sua fede, e poniamoci una domanda puramente sistematica: a che casa tende una riflessione filosofica? Su quale premessa si fonda una problematica in generale? Senza dubbio, alla base di un qualunque cercare c'è un data dell'esperienza nota, seppure non dimostrato sulla base di un sape– re rigoroso . La riflessione filosofica dovrà mostrare se cià che nella vita pratica è ritenuto corne vero, corrisponda al vero sapere. Se Anselmo di Aosta pane il problema della verità del Credo religioso, non si puà dire che questa problematica sia di natura teo– logica. Se l'esperienza della fede religiosa non va compresa corne una esperienza irrazionale o corne un'esperienza qualsiasi tra tante altre e se invece riveste un'importanza fondamentale per la realizzazione dell'esistenza della fede religiosa, il campo d'indagine filosofica ri– sulterà sminuito e limitato nelle sue dimensioni. Bisognerebbe chiarire qui la distinzione che ricorre di frequen– te tra un'esperienza di fede sovrannaturale e irrazionale e una espe– rienza puramente naturale, ritenuta motivata e motivabile. Entram– be si riferiscono ad un'esperienza immediata, che esige carattere di verità. Ma se S. Anselmo ricerca la verità e le sue manifestazioni con– crete, precisa un data di fatto da cui nessun essere razionale puà prescindere. Rinunciare ad una problematica cosi basilare, significherebbe rinunciare all'indagine filosofica e al sapere inteso corne raggiun– gimento della verità. Il credo di Anselmo di Aosta, quale si presenta nel Proslogion
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