BASA
200 A. Schurr e la maniera con cui esso vien~ affrontato, non puo essere bandito dall'ambito dell 'indagine filosofica. Il terminus a quo - l' essere della cogitatio - e le sue premes– se metodologiche - sala ratione - caratterizzano la sua posizione corne posizione filosofico-critica. Cosl definisce Jaspers la posizione anselmiana: « Dalla grandezza [ ... ] delle luminose disquisizioni emerge il ca– rattere pit1 proprio [di questa speculazione ] : la capacità di trovare l'equivalente concreto per i gradi più alti dell'astrazione; la purezza del pensiero in tutta la sua potenza; la forza di cio che è elemen– tare; la capacità di cogliere l'esistenza dal pensiero; il carattere di cià che è originario, primigenio, slegato dai vincoli della storia , visto nella sua forza di approfondire e penetrare tu tto il resto - e la nullità di quei pensieri, che l'intelletto riferisce a dati di fatto concreti e limitati » (745). Più avanti: Jaspers servendosi delle parole stesse di S. An– selmo definisce e distingue nel modo seguente il pensiero anselmiano dal pensiero di colora che sono « cosl impigliati nelle immagini sensibili (imaginationibus corpo– ralibus), che non riescono a liberarsene. Essi non riescono a vedere cià che la ragione ha da vedere nella purezza della sua luce » (747) . Vediamo ora, nel giudizio di Jaspers, a che punto arrivi Ansel– mo di Aosta sulla via della pura conoscenza razionale, la quale « non è una esperienza patetica o una esalta zione dei sentimenti, ma una scarna e convincente chiarezza [ ... ] » (727) . Sempre nel giudizio di Jaspers, S. Anselmo dimostra per il tramite della pura conoscenza razionale, « che il filosofo non pro– duce Dio, pensandolo, ma si accerta della sua realtà » ( 729). Sarebbe difficile caratterizzare in maniera più lapidaria e con– cisa l'intenta del conoscere - quale si riscontra nell'argomento on– tologico - che con le parole stesse di Jaspers: Accertarsi della realtà del!'esistenza di Dio, mediante la pura conoscenza razionale. Di fronte ad una comprensione cosl profonda degli aspetti fondamentali del pensiero anselmiano, ci meraviglia assai che Jaspers, appena cinque anni più tardi, nel suo volume « Der philosophische
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