BASA
202 A. Schurr mentum, su cui deve fondarsi esclusivamente la ratio fidei del Proslogion. Oggetto della nostra ricerca non è il modo in cui Jaspers ha recepito e inteso l'esposizione dell'unum argumentum nel Proslo– gion 2 , bensi il problema se Jaspers abbia compreso in tutta la sua portata la novità dell'impostazione del Proslogion rispetto al Mono– logion, impostazione che - seconda le parole di Jaspers - costi– tuisce un 'salto nella storia'. Quale valore ha per ogni speculazione filosofica questa nuova impostazione del Proslogion, dal punto di vista della teoria della scienza, benché di do ci si rese conto più tardi? Il valore della nuova impostazione consiste semplicemente nel fatto che, nell'unum argumentum, l'unica base di argomentazione è l'essere della cogitatio, l'essere dell'autocoscienza. Non si chiama in causa, corne accadeva nel Monologion, anche l'esse di una res, cioè un essere diverso dall'Io. Solo trascurando questo momento fondamentale, si spiegano altre interpretazioni odierne del pensiero anselmiano: « L'apparente solidità, la pura mobilità del pensiero, è in realtà la sua debolezza, perché il pensiero (che si articola in se stesso ), della cosa più grande che passa essere pensata, rimane imprigionata anche nel puro pen– siero ». 3 Ogni critica che, di fronte all'unum argumentum anselmiano, muova l'accusa di una µEta~ acrLç Elç aHo YÉvoç, ignora che la 'pura mobilità del pensiero' nel Proslogion implica un essere e questo essere implica che esso è disponibile solo in maniera imme– diata. Se non si accetta in maniera ingenuamente realistica ogni possibile realtà - che è non-cogitatio - corne immediata, bensi si indaga da un punto di vista critico-trascendentale sulla possibilità, attraverso la quale soltanto, l'essere puà essere dato, allora bisogna operare una riduzione, che conduce aile stesse conclusioni di An– selmo di Aosta: al cogitare inteso corne unico accesso a tutto l'essere. Il Proslogion intende il cogitare nel suo valore trascendentale- • Pet la spiegazione dell'unum argumentum, da un punto di vista sistematico, rimando al mio libro: Die Begriindung der Philosophie durch Anselm von Canterbury. Eine Erorterung des ontologischen Gottesbeweises, Stuttgart 1966. 3 G. SêiHNGEN, Die Einheit in der Theologie, München 1942, 149.
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