BASA

Essentia 211 tabilis est, idque nomen suum famulo sua Moysi enuntiavit cum ait: « Ego sum qui sum »; et « dices ad eos: Qui est, misit me ad vos» (Exod., III 14) 17 • Se essentia indica anzitutto cià che nell'essere è sempre e per– mane, si potrà dire, in modo più generale, che il termine indica le note costitutive di un essere, quelle che appunto, permanendo, fanno si che esso sia cià che è. In questo senso, l'essentia di un essere potrà dirsi uguale a quella di un altro essere <:;, in riferimento a Dio, si potrà affermare che gli attributi divini sono un tutt'uno con l'essenza divina. Si autem pia fides docet sicuti docet, Filium esse ad aequalitatem essentiae similem Patri... 18 • Dio ... sua est ipse sa– pientia; quia non est aliud sapientia eius, aliud essentia, cui hoc est esse, quod sapientem esse. 18 b Applicando poi il termine essentia al mistero trinitario, Ago– stino potrà, sulla base della riscontrata identità dell'essenza del Padre, del Figlio e della Spirito Santo, affermare l'assoluta ugua– glianza delle tre Persane nell'unica essenza divina. Lasciando da parte questi sviluppi della riflessione teologica agostiniana, mette ora canto di ritornare a puntare l'obiettivo del– l'indagine su quello che, fin dall'inizio, è apparso il carattere base del concetto agostiniano di essentia, la nota dell'immutabilità, pet vedere di chiarire nel limite del possibile, quali fattori abbiano portato Agostino a sottolineare, nel termine preso in esame, tale nota. Ab eo quod est esse, dicta est essentia 19 • Ma cos'è per Agostino l'esse? Quali caratteri Io esprimono? Appare chiaro che la concezione di esse che Agostino fa propria è quella platonica, in cui l'essere non è l'esistente che si oppone al nulla, ma è soprattutto l'immutabile che si oppone al cambiamento. In Platane infatti l'essere si oppone al non essere non corne il suo contrario, ma semplicemente corne il diverso. Dice molto bene il Gilson, parlando appunto della concezione di esse che Agostino ha ereditato da Platane: «Chez lui, comme chez Platon, l'opposition existentielle radicale de l'être au néant, 17 AUGUST., De Trinit., VII 5, 10. " AuGUST., De Trinit., XII, 6, 7 ••b AUGUST., De Trinit., XV, 6, 9. 1 ~ AUGUST., De Trinit., V 2, 3.

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