BASA
Commemorazione di S. E. Mons. Blanchet XXXVII Io incantava con la sua piccolezza e col suo . amore per il nascondi– mento; essa insegnava una « piccola via » pet raggiungere la san– tità, ma intanto lei, per quella piccola via, era arrivata ad una santità gigantesca. Nella fragile carmelitana c'era tanta forza; in lei s'incarnava un paradosso del Vangelo: più siamo piccoli e più siamo grandi; più siamo deboli e più siamo forti. Mons. Blanchet, che era amante dei paradossi, non poteva sottrarsi al fascina della « Piccola santa » carmelitana. Altra speciale devozione nutrl Mons. Blanchet per S. Bernar– detta Soubiroux, la confidente dell'Immacolata nelle apparizioni di Lourdes. A questo proposito si potrebbe essere tentati di dire che Mons. Blanchet era un oblato di Maria Immacolata e per questo doveva sentirsi particolarmente attratto verso colei che dell'Im– macolata era stata la prediletta. Non credo pero che la spiegazione sia giusta. E' vero che Mons. Blanchet era devotissimo della Ma– donna, ma nell'orientarsi verso i santi non si faceva guidare da questo criterio. In S. Bernardetta ammirava la durezza della monta– nara accoppiata alla sensibilità dell'estatica, l'incapacità d'imparare il catechismo unita alla facilità di un intimo e continuo colloquio con Dio. Era un altro paradosso evangelico incarnato e vissuto. A terminare il trittico delle sante care a Mons. Blanchet veniva la lucchese Gemma Galgani. Una ragazza umilissima, senza studi, che faceva la serva in una famiglia benestante, ma che aveva per postino l'angelo custode. Quando Gemma aveva da comunicare qualcosa al suo direttore spirituale, o ad aitre persane, affidava la lettera all'angelo, che la recapitava regolarmente. A queste piccole-grandi sante Mons. Blanchet è rimasto fedele fino all'ultimo respira. Gli ultimi giorni, quando aveva dovuto ri– nunciare alla celebrazione della Messa, alla recita del breviario e del rosario, se ne stava seduto sopra un divano e si teneva vicina una sedia trasformata in altare. Su quell'altare umilissimo c'erano il crocifisso, l'immagine della Madonna e le sue inseparabili sante: Teresa, Bernardetta e Gemma. Tre sante che furono - corne suor Acqua di S. Francesco - «molto umili e preziose e caste». * * ·-;'( In perfetta armonia con la vita di preghiera si svolgeva la vita di studio di Mons. Blanchet. I suoi erano studi teologici e più patti-
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