BASA
LXII Ilo Vignono periodo Viceparroco a Castellamonte e Noasca, poi, dal 1937 al 1940 cappellano a Rosone, una frazione di Locana sulla strada per Ce– resole Reale. Sono di questo tempo alcuni suai articoli a piè dei quali egli si firmava con la qualifica di « cappellano del Gran Pa– radiso », titolo che certamente egli si attribuiva « proprio marte » e che nessuno mai si sogno di contestargli ... Nel 1940, in Dicembre, chiese ed ottenne dal Vescovo Mons. Rostagno di pater arruolarsi corne cappellano militare. Ignora il motiva preciso che l'ha spinto a fare cio, ma certo fu questa una decisione fondamentale: quella decisione che dà alla vita di ciascun individuo una fisionomia particolare per sempre. Cappellano militare. Io non potrei immaginare Don Salera senza pensare alla sua divisa (detto tra noi, egli la indossava quasi sempre, anche quando l'Ordinariato Militare consigliava ai cappel– lani di preferire la talare) e senza pensare al sua cappella con la piuma. Di cappelli con piuma ne aveva due: uno in servizio per– manente effettivo ed uno in ... riserva, invariabilmente posato sulle corna di un piccolo camoscio imbalsamato che teneva nella sua camera da letto in caserma. Conobbi personalmente Don Salera soltanto verso il 1950, quand'egli aveva già una diecina d'anni di servizio militare: prima ne avevo sentito parlare frequentemente. Lo conobbi e ne diven– ni subito amico. Per ventitre anni. Io, naturalmente, non conosce– vo le sue abitudini, ma egli subito conobbe le mie ed i miei orari e sapeva sempre e dove trovarmi. Quando mena me l'aspettavo ec– coti sulla porta di casa Don Solero: e sempre senza una minima telefonata di preavviso ... ma lasciamo andare. In tutti questi anni ebbi modo di conoscere Don Solero ben intimamente. Lo conobbi anzitutto corne sacerdote esemplare. ln un articolo che pubblicai sui settimanale diocesano d'Ivrea [ « Il Risveglio Popolare », 29 Novembre 1973, pp. 6 e 8] ho messo in risalto la sua opera di as– sistenza ai militari sia durante il periodo bellico (in Canavese, in Valle d'Aosta; poi in Albania, Grecia e quindi in Francia coi pri– gionieri di guerra) e sia nel dopa guerra, quando io ebbi diretta conoscenza dell'opera sua che si svolgeva in continue peregrina– zioni tra Torino, Aosta, lvrea, Pinerolo, Susa, Borgo San Dalmaz– zo ecc., dovunque c'era anche solo un piccolo gruppo di Alpini.
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