BASA
Commemorazione di Carlo Lovera di Castiglione LXIX noscer·e un uomo che « concluse la sua missione di statzstzca risol– vendo una prima fase dell'evoluzione del Piemonte: l'affermazione del piccolo Stato nell'ambito della Comunità Europea. Fase necessa– ria questa, che consentt in seguito di assumere quell'iniziativa che nessun altro Stato della penisola poté seriamente contendergli. Ed il merito di cià, il merito della preparazione politica del Piemonte, fu del Solaro che, nelle questioni di successione della penisola iberica, nel contrasta con l'Austria ed in tante altre questioni, seppe con– durre il sua piccolo paese con una accortezza ed un'abilità che ne af– fermarono sempre più il prestigio e l'indipendenza. Senza il Solaro, senza la sua opera, non sarebbe stata possibile l'opera di Cavour, ed in cià è uno dei meriti non solo piemontese, ma anche italiano del Solaro » 1 • Il qual Solaro ci lascià pure una norma che una vera democrazia dovrebbe ben considerare: « adoperar dobbiamo ragio– ni, non turbar la pace mai, mostrare came essa fiorisce ovunque giustizia regna; combattiamo le opinioni contrarie, non le per– sane» 2 • Successivamente all'opera sul Solaro il Lovera pubblicà, pres– sa la Morcelliana di Brescia (1934 ), uno studio su Il movimento di Oxford. Per la verità storica ricorderemo che Pio XI, sul subito, poco gradl quella pubblicazione. Mi narrà lo stesso Autore che volendo avere una udienza particolare per presentare a S. Santità la prima copia del libro, Pio XI, saputo il motiva dell'udienza richie– stagli, non diede mai risposta, cosicché il Lovera, che anch'egli, co– rne Papa Ratti, non era di duttile carattere, ardl fargli forza col por– gli in mano il volume in occasione di una pubblica udienza, la quai cosa, Il per ll, non mancà di suscitare una reazione del Pontefice. Questi, giustamente, non voleva dare ufficialità ad una iniziativa del tutto personale dell'Autore che, in materia, non aveva avuto dispo– sizioni dalla S. Sede, ma, evidentemente, quarant'anni fa, i tempi non erano ancora maturi per accogliere un'opera che ora resta co– rne un contributo primo e notevole all'avvio di quei colloqui che 1 Si veda di MICHELE MONACO: Clemente Solaro della Margarita, Casa Editr. Marietti, 1955, a pag. 135, nonché le note poste in tale pagina che riportano i giudizi favorevoli al Solaro di Giuseppe Prato dell'Università di Torino e perfino di Adolfo Omodeo che, certo, non fu tenero nei suoi giudizi sul Solaro. 2 CLEMENTE SOLARO, Prefazione alla seconda edizione del Memorandum, Fr.Ili Bocca, Torino 1930. ·
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