BASA
LXXII G. Donna d'Oldenico Collaborà alla rivista provinciale di Cuneo, illustrando Il Pa– diglione di caccia detto « il Belvedere » (19 5 5) ed il Castello della Manta (1960 ). Quando, nel 1927, il Capitolo Metropolitano di Torino ed il Comitato Diocesano per le opere di restaura alla Cattedrale di To– rino fondarono il periodico religioso storico artistico « Il Duomo di Torino », rivista mensile alla quale collaborarono dotti cultori della storia e dell'arte piemontese, quali Ferdinando Rondolino, Eu– genio Olivero e Lorenzo Rovere, e che oggi costituisce una preziosa e rara raccolta di alto interesse storico, Carlo Lovera di Castiglio– ne vi pubblicà una serie di articoli che se furono presentati con il titolo comune di L'Araldica nel Duomo di Torino, sono dei contri– buti del tutto nuovi alla biografia delle persane, religiose e laiche, ri– cordate col sepolcro o con sole lapidi nel Duomo di Torino. Sono esse: da Giovanni di Compey, al Cardinal Domenico della Rovere, da Antonio ed Amedeo di Romagnano a Claudio Seyssel, da Mons. Vibà ai Canonici Bandino, Tartarino, Carroccio, Gays-Rasini, Ba– chod, Argentera, Passeroni, Aghemo, Giorello, Lando e Ceva, ai laid Orlier de la Balme, Guichard, ai vescovi Gattinara, Chiaverot– ti, Bergera, Boggiamo, alle famiglie Provana, Peractio, Calcagno e De Beis. Ultima sua opera è stato il volume di Vicende del Comune di Margarita dal secolo XII ad oggi, edito dall'Istituto Grafico Ber– tello, in Borgo S. Dalmazzo nel 1955. Egli dice di aver scritto tale storia perché lo ha ritenuto un suo dovere « quasi a ringraziare la Provvidenza » di avergliene dato « la capacità, il tempo, la possi– bilità », pensando di far cosa grata ai suoi compaesani che da lun– go tempo attendevano e volevano da lui questo libro, cià che suona corne un richiamo per moiti che corne il Lovera potrebbero scrivere la storia della loro terra anche corne non trascurabile azione di na– tura sociale. Chi conosce la storia del proprio paese più facilmente si sente orgoglioso di poter continuare le buone tradizioni dei suoi vecchi e, se non lo fosse, ne sarebbe richiamato a quell'esempio. E piace rilevare corne l'introduzione sia accompagnata da un ritratto dell'Autore con dedica ai suoi compagni d'arme della prima guer– ra mondiale ed ai giovani reduci dalla seconda, corne per personal– mente consegnare il volume ai lettori, seconda lo spirito di altri chia-
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