BASA

Commemorazione di Carlo Lovera di Castiglione LXXIII ri storici piemontesi di un tempo, cosa dalla quale oggi gli autori si astengono più per conformismo che per giustificabile modestia. Il volume di oltre 250 pagine è ricco di documentazione del tutto inedita, tratta dagli archivi pubblici e privati, ed è un vero esem– pio di monogratia storico cittadina anche per gli aspetti sociali ed economici della trattazione, connessi all'attività agricola ed a quel– la industriale dei mulini, delle filande e delle cartiere di Margarita. Né possiamo dimenticare Carlo Lovera di Castiglione quale giornalista. Sui quotidiani cattolici il Momento, l'Italia e l'Osser– vatore Romano, molti sono stati i suoi articoli di storia civile e religiosa, ricchi di ricordi e di esperienze personali, che vorremmo vedere raccolti in volume corne avvenne per quelli di Filippo Cri– spolti del quale il Lovera, che pure ebbe molti rapporti con papi e sovrani, con principi e cardinali, segul le orme. La sua attività giornalistica propriamente detta durà quarant'anni e, corne egli lascià scritto, con la « coscienza di non aver mai scritto cosa che non an– dasse », svolgendo tutta la sua attività « a servizio di Dio, della Chiesa e dello Stato ». Continuo poi, su l'Osservatore Romano e sulla rivista Tabor, a scrivere ampi saggi di storia e di religione, su pro– blemi teologici, sulla crisi della chiesa anglicana, sui . suoi ricordi di Pio X, sulla poten,te personalità di Pio XII, sugli aspetti umani e morali di molti suoi amici scomparsi. Gli articoli del Lovera conservano attualità per l'argomento e, talvolta, anche pet un vi– vace carattere polemico in difesa della verità. Basterà ricordare la disputa che, dal quotidiano l'Italia, svolse con Arnaldo Mussolini e con il Popolo d'Italia, polemica che fu interrotta da disposizioni coercitive dopo che il suo interlocutore era stato posto 1n serie difficoltà. Si tratta di articoli che ci fanno conoscere il non arren– devole carattere del Lovera che già aveva dimostrato la sua fierezza nel 1928, con una violenta lettera a Benito Mussolini, quando questi aveva sciolto l'Associazione Scoutistica Cattolica Italiana, della quale il Lovera era Commissario Regionale per il Piemonte fin dal 1923. Carlo Lovera di Castiglione, fu membro della Famiglia Ponti– ficia quale Cameriere Segreto di Spada e Cappa di ben quattro pontefici: Pio XI , Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI. Egli era Ball Gran Croce di Obbedienza del Sovrano Militare Ordine di

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