BASA

LXXXII G. Donna d'Oldenico Vallese 7 , ed ancor più quando Aosta era al centra geografico di quello Stato Sabaudo che riuniva il Ducato di Savoia ed il Princi– pato del Piemonte, onde la Fiera di S. Orso era fr.equentata anche da persane del Biellese, della Valsesia, del Lago d'Orta e fin anche della Valle Anzasca, che tanti rapporti ebbero con le Valli di Gres– soney e di Challant 8 . Si tratta di rapporti che, in secoli successivi, hanno anche maturato una nota diversa pet la scultura, là ove si tenga canto dei monumentali settecenteschi altari lignei di Issime e di Antagnod, con una suggestione che va anche motivata nel quadro storico di una civiltà fiorita nell'interno delle valli che fanno capo al Monterosa con l'immigrazione di popolazioni tede– sche vallesane. Nella ricerca sull'evoluzione dell'arte popolare valdostana non cessano le rivelazioni e le sorprese che vanna al di là di una semplice documentazione iconografica perché svelano situazioni stotiche e rapporti con l'arte oltremontana. Senza richiamarci alle 140 statuette in legno, culturali, gallo romane, databili al I secolo dopa Cristo, rinvenute nel 1964 lungo la Senna, pressa Châtillon, ora conser– vate nel Museo di Digione 9 , e che, per i molti rapporti stilistici con analoghe nostrane sculture pastorali di piccole immagini umane, maschili e femminili, possono lasciar pensare ad un altro dei vari rapporti culturali protostorici tra l'I talia e la Gallia, dobbiamo perà ammettere che, in secoli successivi, sull'evoluzione dell'arte popo– lare valdostana hanno avuto la loro importanza le intricate relazioni politiche risalenti al tempo degli Ottoni, quelle più particolari con 7 GIOVANNI DONNA o'ÜLDENICO, Il Castrum Romano di Gravellona Toce cu– stodia della via dell'Ossola, in rivista mensile « Oscellana », Domodossola, Anno 2 n. 1, 1972, p. 22. 8 GIOVANNI DONNA o'ÜLDENICO, Oldenico ed aitre terre vercellesi tra il Cervo ed il Sesia, Ind . Graf. Falciola, Torino 1967, la nota 28 a p. 81. Si veda anche PIETRO TORRIONE, Il Bie!lese e la Valle d'Aosta - Rapporti storici dall'antichità al Rinascimento, S. M. Rosso stampatore in Biella, 1969, pp. 73-92. Inoltre, per i rapporti delle valli di Gressoney e di Chalbnt con la Valle Anzasca, si veda l'opera postuma di GIOVANNI GIORDANI, La colonia tedesca di Alagna-Valsesia, Tip. Edit. G . Candeletti, Torino 1891, pp. 33-43. LAURA c GIORGIO ALIPRANDI - MASSIMO PoMELLA, Le grandi Alpi nella carto– grafia dei secoli passati (1482-1865) con gli itinerari dei valichi tra la V al d'Aosta, la Savoia e il Vallese, Edit. Priuli e Verlucca, Ivrea 1974. 9 Nonostante la precarietà della conservazione del legno, buona parte degli oggetti ritrovati erano in ottime condizioni. La loro ulteriore conservazione è stata assicurata dai laboratori dell'Università di Digione, presso i quali sono stati immersi in una soluzionc di polietilene.

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