BASA
Scultura Lignea di François Cerise LXXXIII la Francia al consolidarsi del dominio sabaudo, quelle relative al costituirsi dei feudi ed al fenomeno della parrocchialità che influl sullo sviluppo dell'arredo liturgico, e poi all 'affermarsi di un primo ceto borghese che, con la nobiltà, ebbe il suo peso nell'utilizzazione di valori culturali, specialmente quando l'economia favori Io svi– luppo del capoluogo, inserendo meglio la regione nel commercio europeo. Si tratta di vicende storiche che ci spiegano corne, da ca– ratteri strettamente primitivi, la scultura si sia perfezionata in elementi che, pur conservando contrassegni popolareschi hanno richiami con elementi romantici e con altri medioevali e rinasci– mentali, che nella rappresentazione del sacro perdurarono anche con la crisi religiosa, politica e culturale della Riforma protestante. Gli elementi romanici furono indubbiamente suggeriti da quel « poema marmoreo del XII secolo » che è il chiostro della Colle– giata di S. Orso, da considerarsi un libro di testo della scuola di scultura valdostana, perché « non si puà non provare una forte emozione » di fronte a quei capitelli « dallo stile audace e pur controllato, popolare e simbolico ... tale da destare invidia agli scul– tori moderni » 10 • Gli elementi gotici e rinascimentali furono ispirati dalle scul– ture degli stalli della Chiesa Cattedrale e da quelli della Collegiata di S. Orso 11 , nonché dai crocifissi, dalle statue, dalle cassette e dai busti reliquari, e dai paliotti degli altari. Tanto esempio di gotico e di rinascimento locale non poteva non imporsi alla vista ed alla sensibilità dei maggiori artigiani artisti della Valle d'Aosta, pressa i quali la plastica sacra ha ripreso interesse, anche se essi, oggi, operano con criteri diversi da quelli della comune altaristica di un tempo ormai lontano . Certamente il dominio delle correnti dell'oltralpe francese è notevolmente marcato, cosl corne nelle regioni delle alpi orientali italiane Io è quello del nord europeo . La concezione figurativa ita- 10 ROBERT BERTON, I capitelli del chiostro di Sant'Orso, Ist. Geogr. De Ago– stini, Novara 1956, p. 10. 11 Nello stesso anno 1494 in cui Giorgio di Challant ordinà l'esecuzione degli stalli della chiesa di S. Orso, Mons. Erienne De Morel, vescovo di Mariana, fece fare, dall'artigiano ginevrino Pierre Mochet, gli imponenti stalli della Cattedrale di Saint Jean de Maurienne. Cfr . JEAN BELLET, L'oeuvre artistique de Mgr Etienne De Morel évêque de M.aurienne (1483-1499) dans la Cathédrale de Saint-Jean de Mau– rienne, in Atti del Congresso delle « Sociétés Savantes de Savoie», Chambéry 1972.
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