BASA
78 P. G. Robesti erano in essa sette altari, due delli quali sono stati suppressi, men– tre avendo il signor Riva, curato della medema, quale morì nel– l'anno 1740, intrapreso ad abellirla et ridurla nella maniera che presentemente si vede, con averli fatto fare la cupola, ornamenti e pitture, il tutto a proprie spese, essendo detti altari in luogo incommodo per che in vicinanza dell' ( 37 ) orchestra, stata pur an– che construtta alle sue spese, quelli abolì et li beneficii che ad essi erano uniti, con permissione del vescovo De Nicola, transportò all'altare maggiore, che sono quelli della Santissima Trinità et del– l'arcangelo S. Michele, quali si vedono dipinti nel quadro dell'altare maggiore. Li altri altari sono li seguenti : dalla parte dell'evangelo, discendendo dal sancta sanctorum, s'incontra l'altare [110] de santi Pantaleone, Cosma e Damiano, quale è proprio della comunità de speciali et fondachieri; doppo del quale viene quello di S. Francesco Xaverio, proprio della fame– glia Bolletino, con il juspatronato di un beneficio ecclesiastico et la tomba familiare del detto casato avanti l'altare. Verso la parte dell'epistola, vicino alla gradinata dell'altare maggiore, scorgesi l'altare della Vergine Adolorata et de santi Omo– buono et Alberto, qual appartiene alla società de sarti; in seguito a cui si vede l'altare della Natività del Signor Nostro, con il suo beneficio ecclesiastico e sepoltura, il tutto della famiglia del signor conte Pinchia. DELLA PAROCHIA DEL SANTISSIMO SALVATORE E s. DIONIGGI AREOPAGITA Una delle più antiche parochie che si trovino nella presente città, di cui non mi è riuscito di ritrovarne la fondazione, neppur l'unione che si pretende fatta alla medesima della parochiale di S. Dioniggi, si è la parochia del Santissimo Salvatore. [ 111] Di essa (37) Un frego d'inchiostro pare voler cancellare la parola seguente che sembra potersi leggere: organo.
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