BASA

88 P. G. Robesti s1 e reso defonto, legò il capitale di lire 50.000, da soldi venti ca duna, che aveva sovra li monti di S. Gioanni Battista dell'errezione della città di Torino, per manutenzione della sudetta opera, che per appunto alla raggiane commune di quatro per cento fruttano lire due milla annue. Et in occasione che venisse ad ivertirsi tal opera, ha substituito ad essa ( 42 ) la compagnia di S. Marta con le obliga– zioni che dal detto testamento si ricavano, con condizione apposta che detta somma debba cedere a favore della confraternita sudetta ogni qual volta che si ritardasse quatto anni ad erigere in debita forma lo spedale sudetto ( 43 ). [ 131 ] Ecco pertanto che non dandosi verun movimento per l'effettuazione di tal opera, perchè non vi erano proprii amministra– tori, pretendeva il vescovo di instituirla in opera ecclesiastica et altri promovevano varie loro ideate opere; feci pertanto io in modo che impegnai particolarmente li signori amministratori e decurioni di questa città a voler essi interessarsi in una cosa che risguardava particolarmente la gloria d'Iddio et la publica utilità. Ebbero per– tanto essi raccorso a S.R.M. da cui ottenero patenti in data delli 22 settembre 1752, sottoscritte Carlo Emanuele et De S. Laurent se– gretato, per le quali per effetto di sua clemenza ha ricevuto per– petuamente sotto la real sua prottezione, qual ha benignamente accordata a tal opera con appoggiarne la di lui amministrazione alla Congregazione istessa dello spedale della Carità, con ciò però che li redditi dello spedale delli infermi debbano sempre tenersi separati per essere unicamente impiegati a beneficio [ 132] del medemo, sen– za che se ne possa fare una benchè menoma parte ad altri poveri ammalati fuori dello spedale, ordinando alli amministratori del me– dcmo di dover formarne li statuti che giudicheranno essere più opportuni per il buon regolamento del medesimo. In adempimento per tanto delle regie determinazioni, s1 for– marono li sudetti statuti et si diede principio all'assistenze de po– veri infermi che si dovessero in esso accettare, ordinando non puo- (42) Seguono, espunte, le parole: tal opera. (43) La parola: sudetto è quasi cancellata.

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