BASA
Notizie storiche su Ivrea 99 parti principali, quali tutte si vedono rinchiuse nella cassetta in cui si custodiscono insino al giorno di oggi nella chiesa Cattedrale. Infra le cose degne di annotazione in tal occasione in cui non solamente io fui spettatore di questa funzione, ma ebbi altresì nelle mani molte ossa che pur ancho si trovavano intiere affine di ricono– scerne il proprio luoro distinto nome, si è che osservavansi ancora nella parte esteriore delle ossa illee molte filamenta carnose tra di luoro ben unite, di colore oscuro gialliccio et poco dissimile dallo medesimo che conservano tuttavia le ossa; il che mi sembra assai mirabile, atteso il sito umido in cui trovavansi dette ossa et il longo tratto di tempo che dal tempo in cui seguì il martirio dello istesso santo sino al presente è stato decorso, mentre secondo il computo si ricava dalli di lui atti et si crede seguito il glorioso di lui trionfo nelli anni di Christo 3O3. [ 152] Celebrava la città la festa di questo suo santo alli 24 di gennaio, qual credesi essere il giorno della translazione delle sue reliquie nella presente città, quale siccome mi è stato raccontato dal sudetto monsignor vescovo Di Villa, che dice d'aver letto in antiche scritture quali io non ho potuto vedere nè osservare, seguì nella maniera che quivi registraremo. Nell'anno 1012 Leone, duca di Spoleti, della nobilissima fa– meglia de marchesi d'Ivrea, serpendo una fiera pestilenza nell'Italia, pensò di portarsi a visitare Arduino, re d'Italia e suo cugino, per evadersi da tal flagello. Trovavasi in detto tempo Ardoino nel forte castello di questa città, prendendo ivi tutte quelle precauzioni che sono solite ad adoprarsi in tali circonstanze. Avanti però di partirsi da Spoleti, il medesimo duca Leone, affine di aver seco una forte prottezione nel corpo di S. Savino vescovo della sudetta città e martire, quello in una cassetta, [ 153] in cui sigillato si trovava, con li autentici suoi documenti transferì in Ivrea, dove parimenti, abbenchè in minor grado, erasi tal contagioso male diffuso. Perve– nuto per tanto il duca spoletino in qualche distanza della città, dove vegliavano attente guardie per impedire una maggior propagazione di quest'infezione, in su la strada publica ritrovò disteso lungo di essa un povero zoppo addimandante la limosina, a cui essendo stato
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