BASA

Notizie storiche su Ivrea 101 riguardo al più commodo de cittadini, nell'anno 1749, la festa del santo, che alli 24 di gennaio si celebrava, con saggio provedimento alli 7 [ 156] di luglio, a miglior tempo ha per l'avenire col con– senso de sindaci della città fissata. Nell'anzidetta cassetta di dorato legno rimasero le preziose reli– quie del nostro santo riposte nel commune sacrario, non esponen– dosi alla publica venerazione se non in caso di particolari urgenza, per sino all'anno 1757, in cui per legato del fu signor prevosto del– la presente nostra Cattedrale, Lorenzo Pinchia, lasciate furono lire 2.000 di Piemonte da soldi venti caduna, da convertirsi nella construzione di una cassa di puro argento, nella quale riporre si dovessero le spoglie di questo nostro grande prottettore. Per la qual cosa sembrando a molti divoti del santo essere tal somma infe– riore per puoter con maggiore solennità e decoro riporre in una magnifica cassa coteste reliquie, tra di molti uniti, formarono e die– dero per tal effetto la somma di lire 4.000 che unite al legato su– detto delle 2.000, furono sufficienti alla formazione della magnifica presentanea cassa d'argento, [ 157] in cui oggidì si conservano, nella quale furon bensì rimesse, con li sigilli del presentaneo ve– scovo; ma avendo egli infranti senza intervento de sindaci li sigilli della città apposti alla cassetta di legno dorata, ne seguirono indi varii disapori et si è non poco rallentata la divozione verso di un sì gran santo. Ma finalmente per interposizione di varie persone autorevoli, essendosi di bel nuovo sopra la cassa di dette reliquie apposti in cera di Spagna li sigilli del publico di questa città, si è in quest'anno 1763 sedata questa disunione d'animi et ne è seguita publica scrittura di accommodamento tra monsignor vescovo, il ca– pitolo della chiesa Cattedrale et li amministratori della città. Abbenchè sembri che mi sia non poco dilungato nel rifferire questi fatti appartenenti a questo nostro santo prottetore, quali credo non saranno per essere discari alli leggitori, prima però di porre termine al presente capo, [ 158] sembrami opportuno il riferire qualche cosa in risguardo alla capella di questo, da poco tempo a questa parte stata eretta dalla pietà et magnificenza del sudetto ve– scovo Di Villa, con alchune circostanze in tale occasione sovragiunte.

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