BASA
Duemila anni di civiltà urbana 127 di porre appunto in quell'anno la consacrazione ufficiale e quindi la fondazione della città: esattamente duemila anni fa. Ancora una volta vediamo una precisa formula ufficiale di valore giuridico, che si troverà ancora nel Codice giustinianeo 41 e in altri documenti tardi, da affiancarsi, o da contrapporsi a quella che definiva i Salassi come ethnos, termine assimilabile a quello di gens, o civitas: nella forma più arcaica ceivitas, con cui se non i Salassi propriamente, altre po– polazioni alpine, menzionate nell'iscrizione della Turbie, si trovano indicate nell'epigrafe, anch'essa documento ufficiale (notarile, si po– trebbe quasi dire oggi) sull'arco di Susa 42 • Dunque, al di fuori e al disopra delle vicende di persone sin– gole, ognuna delle quali può aver sofferto o accettato, essersi ribel– lata o essersi integrata, i documenti ci attestano un passaggio giuri– dico da una costituzione ancora tribale quale quella della gens-cei– vitas 43 vivente x.<X-rcX x.wµcx.ç cheLx[cr8ouç, secondo quanto Polibio dice dei Celti 44 con espressione di conio tucidideo 45 , ad una costituzione urbana, quale quella della colonia romana: ~cpcx.v[cr8ri -rò e8voç, è;ix.Lcre -r~v 7tOÀLv : deleta civitas, condita urbs. Questo aspetto accentua, nei riguardi della fondazione di Aosta, un carattere presente, ma spesso meno evidente, in altre deduzioni di colonie o costituzioni di municipi, tanto in Italia quanto nelle 41 X, 40; BERETTA, cit., pp. 37 sgg. 42 C.I.L., V, 7231; E. FERRERO, L'arc d'Auguste à Suse, Turin, 1901, p. 30; BARRUOL, cit., pp. 29-32 e 41-44. 43 Questo tipo di organizzazione sociopolitica è ampiamente studiato sotto vari aspetti da E. SERENI, Comunità rurali nell'Italia antica, Roma, 1955, pp. 20-21, 387-396 e altrove, e in particolare per la regione alpina del BARRUOL, cit. pp. 119-126. 44 PoL., II, 17, 9: «per insediamenti senza mura». La cosa tuttavia non sarebbe da intendersi in senso strettamente letterale, se si considerano le nuove scoperte di castellieri pre e protostorici, di cui in attesa di più ampia illustra– zione, è data per ora notizia sommaria da R. MOLLO, F . MEZZENA, Scavi e scoperte: Valle d'Aosta, in Studi Etruschi, XLIV 1976, pp. 465-467. 4 5 THuc., I, 2, 2 e altrove.
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