BASA
138 Luciano Manina Praitorìa, autonomamente inseriti nel vasto organismo dell'Impero romano. E se vogliamo chiudere con un riferimento alla Tabula Peutin– geriana, con la quale avevamo iniziato, potremo pure richiamare l'at– tenzione ad un fatto a tutta prima secondario. Augusta Pretoria è chiaramente rappresentata con il segno convenzionale delle due torri, quello cioè della « città » 91 : qualifica non attribuita ad altri centri (considerati forse minori?), quale, ad esempio, la stessa Eporedia, ed altri 91 • Potremmo immaginare, dietro il semplice aspetto del segno grafico, una volontà di individuare in Aosta un vero ed inconfondibile centro urbano. Un concetto che, comunque, appare qualificante e sul quale si è insistito a suggello delle rapide riflessioni che abbiamo cercato di esporre qui insieme, anche guardando all'avvenire, all'au– gurio e alla speranza di almeno altri duemila anni di civiltà urbana. Aosta, 4 ottobre 1975. LUCIANO MANINO 91 LEVI, Itineraria, cit., pp. 90 sgg. e 215 (cfr. Rif. bibl. n. 6). Se è da ri– conoscere Aosta tra le città raffigurate nelle miniature dei codici dei Groma– tici, probabili rielaborazioni da originali antichi (F. CASTAGNOLI, Le « forma'!» delle colonie romane e le miniature dei codici dei Cromatici, in Atti Accad. d'Italia (cl. scienze morali e storiche), S. 7, IV/4 , 1944, p. 110, fìg. 8), se ne ricaverebbe conferma di un riconoscimento quasi ufficiale del suo carattere «urbano».
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