BASA
216 Amato Pietro Frutaz dei Popoli »), che mi fu gentilmente segnalato dal P. Candido Bona dell'Istituto Missioni Consolata nell'aprile 1962, integrato nel marzo 1963 dal compianto archivista, P. Nicola Kowalski, O.M.I. (t 6-vi-1966) e ancora recentemente dall'attuale archivista P. Joseph Metzler, O.M.I. Dalle Scritture riferite nei Congressi, ann. 1828-1830 (vol. 13) e dalle Lettere, an . 1828 (vol. 309) della S. Congregazione di Propa– ganda Fide risulta che 3 sacerdoti e 1 laico, residente in Valle, hanno chiesto a Propaganda Fide di essere annoverati tra i « Missionnaires apostoliques » (infra, n. 1) per consacrarsi all' « reuvre de miséricorde qui est sans contredit la plus sublime et la plus héroi:que que les mi– nistres du Seigneur puissent exercer à l'égard de ces pauvres ames délaissées » (infra, n. 1). I tre sacerdoti che aspiravano a questa eroica missione, senza però un'adeguata preparazione, esercitavano il loro apostolato nella nostra diocesi, ma tut ti e tre erano nati in Savoia, terra d'oltre Alpe facente ancora parte, come la nostra, degli Stati della Monarchia di Savoia. Il laico era invece nativo di Aosta. Il vescovo, Mons. Evasio Agodino (1824-1831), ne fu informato ed egli, ottenute le note personali riservate sui singoli da persona di fiducia, perchè egli scrive: « da me non abbastanza conosciuti » (infra, n. 6 ), le inviò a Propaganda Fide. Dei quattro aspiranti, la S. Congregazione ne scelse uno solo, P. Michel, cappuccino, anche se di debole salute, e lo inviò a sue spese in India, assegnandogli la Prefettura Apostolica di Madras, dove la– voravano i suoi confratelli, mettendolo però sull'avviso che quella Missione era « quanto scarsa di Evangelici Operaj altrettanto scon– volta ed in disordine specialmente per la insubordinazione di alcuni Missionarj al loro Prefetto giunta fino a calunniarlo avanti al Tri– bunale laico » (infra, n. 13 ). I tre sacerdoti sono: 1) Il Canonico Regolare di Verrès, François-Marie Du Rouvenoz,
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