BASA
292 Alberto Careggio Dobbiamo alla sua rettitudine ed alla sua non comune sensibilità artistica se le tavole dipinte della cappella del castello di Issogne siano oggi nuovamente al loro posto. A lui erano state infatti donate dallo stesso proprietario del castello, il pittore Vittorio Avondo, in ami– chevole compenso per alcuni lavori eseguiti da Alessandro. Questi, che conservava gelosamente in casa gli artistici dipinti, volle che ri– tornassero al loro posto quando, nel 1907, I' Avondo cedette il castello al demanio italiano. Augusto morì a Verrès il 19 dicembre 1924. Con la sua morte si spense definitivamente in Valle il filone degli Artari pittori. 16 ANTONIO ARTARI (1844-1901) Nacque a Verrès il 16 settembre 1844. E' il più giovane dei tre fratelli ed il primo a morire, dopo lunga malattia, il 4 gennaio 1901 all'età di 56 anni. Conosciamo il personaggio dalle cronache dei giornali dell'epoca che mettono in gran risalto il suo eccezionale talento artistico e la sua superiorità nei confronti dei suoi fratelli. Alla Accademia Al– bertina « si segnalò per la purità del disegno, per la naturalezza e la verità nei ritratti, per l'eccellenza del colorito nei paesaggi... A queste pregevoli qualità aggiungeva poi quell'altra tanto rara oggidì: era anche un vero esempio di modestia, di umiltà; si può quindi giusta– mente dire di lui: vero figlio della natura, e visse solitario e pensoso, e seguì anche per questo i precetti sulla pittura del sommo Leonardo da Vinci ». 17 16 A Morgex esiste attualmente una famiglia Artari legata per vincoli di parentela con quella dei pittori. Il suo insediamento risale al 1832 circa, allorchè con Luigi .venne in Valle d'Aosta anche il suo cugino Leopoldo. Questi, professore di disegno, dotato tuttavia più di senso commerciale che artistico, sperando di far fortuna come tanti mercanti di allora, decise di gestire in Aosta un caffé. Si trasferl in seguito a Morgex dove impiantò una torrefazione la cui eccellente miscela era ricercata nei tradizionali ritrovi della città. 17 La Sentinella del Canavese, 17 maggio 1901.
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