BASA

304 Alberto Careggio Convenzione tra il pittore Casimiro Vicario e Luigi Artari per la decorazione della cappella di S. Grato nella Cattedrale di Aosta, 21 settembre 1841. Aosta acidi ventuno Settembre mille ottocento quarantuno, dico 1841. Convenzione seguita fra il Sig. Casimiro Vicario, Pittore, ed il Sig. Artari Luigi parimenti pittore, abitante provisoriamente a Verres, qui sottosegnati han convenuto e convengono quanto segue: Il detto Sig. Vicario cede della sua impresa di pittura della cappella a S. Grato nella Cathedrale d'Aosta al detto Sig. Artari i lavori seguenti: 1° I quatro Principali Dottori della Legge della Chiesa nei quatro meda– daglioni già circondati da ornati dipinti dal Sig. Vicario, nella cupola. 2° Nei quatro piedi della detta cupola i quatro busti dei seguenti Santi: S. Grato, S, Giocondo, il Beato Bonifacio ed il Beato Valperga Vescovi d'Aosta. Questi sornomati sogetti saran dipinti all'olio, e questo per il corespetivo di Lire Nuove Piemontesi Duecento Cinquanta dico 250, pagabili in due tempi, cioè lire cinquanta al cominciar del lavoro ed al termine del detto il restante e per fede seguono le firme unitamente ai rispettivi testimoni Alessandro Beccaria Testimonio Domenico Biano Testo Casimir Vicario Pittore Artari Luigi Attestazione del Can. Gagnière, Priore e Parroco di Arnad, ri– lasciata ai fratelli Artari al termine dei lavori eseguiti nel Santuario di Machaby. 24 marzo 1859. La louange quand elle est le prix du mérite est un devoir sacré pour celui qui la reçoit. Telle est la pensée qui s'est présentée à mon esprit, en voyant enfin terminés les magnifiques ouvrages entrepris par les frères Artari de Verrès pour la décoration du sanctuaire de Machaby sous le titre de Notre Dame aux Neiges. Ces habiles artistes ont su si bien profiter de la magie du clair-obscur que les voùtes des trois nefs, autrefois si unies, représentent maintenant un bas-relief de stile moderne, en parfaite harmonie avec l'architecture de l'édifice. L'ceil en est agréablement satisfait. Les douze médaillons de la grande nef sont admirables de beauté, mais celui de la glorieuse assomption de la Sainte Vierge captive surtout les regards.

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