BASA
San Grato a Moncalieri 363 potesse dire di non saperlo, ordinarono che ogni anno per otto giorni prima di detta festa, questa venisse ricordata a suono di tromba, ed a voce e che del pari venissero ricordate le indulgenze ad essa connesse. Questo capitolo venne inserito negli Statuti di Moncalieri sotto la rubrica dal titolo « Capitulum de festa S. Grati celebrando singulis annis in Montecalerio » (vedi Addenda). In questo stesso Consiglio generale in cui si stabilì in perpetuo la celebrazione della festa di San Grato, venne pure ordinato che nessun lavoratore di Moncalieri facesse od ordinasse di far qualsi– voglia lavoro manuale nei giorni dichiarati festivi sotto la pena di cinque soldi viennesi, di cui la terza parte destinata al fìsco e due parti « applicentur ad fabricam et manutencionem unius cerei in honorem beati Grati ». È quindi storicamente affermata la volontà del popolo monca– lierese di tributare a questo Santo particolari onori. Però si deve osservare che la devozione a San Grato da parte dei moncalieresi traeva più remote origini e che il dono della Du– chessa Jolanda non ne fu che la consacrazione ufficiale . Infatti in regione Meirano la Comunità aveva fatto costruire una cappella de– dicata al Santo, già verso la metà del sec. XV, e Ludovico vescovo di Torino, nel 1456 già aveva esortato i fedeli a concorrere alle ri– parazioni del suddetto luogo sacro 9 • La cappella di San Grato sorgeva « su la propria strada che va da Moncalieri a Torino verso la montagna [cioè sulla riva destra del 9 Da Memorie cronologiche delle cose più memorabili del Borgo insigne di Te– stona, e Moncalieri. Manoscritto conservato nell'Archivio municipale di Moncalieri, a cura di Giacomo Filippo De Beaumont (sino all'anno 1661), Maurizio Boniscontri (sino all'anno 1783), Carlo Tenivelli (sino all'anno 1797), Luigi Boniscontri (sino all'anno 1817), pgg. 78, 79. Vedi anche in A.S.M.M., Ser. Gen. 1539. Il documento, inedito è riportato negli Addenda.
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