BASA

Introduzione 11 III L'ERUDIZIONE CANAVESANA DEL SEI-SETTECENTO. L'OPERA E LA FORTUNA DEL RoBESTI Il Canavese condivide con la Valle d'Aosta la sorte di non possedere, per i secoli anteriori al XVII, un numero rilevante di fonti narrative. Le cronache dell'Azaria o del Du Bois rappresentano delle eccezioni, e solo i secoli XVII-XVIII (l'epoca dell'erudizione sto– rica per eccellenza), videro nelle due nostre regioni l'affermarsi del genere cronachistico-storico. Di questa carenza di fonti narrative locali, già lagnavasi per Aosta il Mochet, intorno al 1656 ( 6 ). Un secolo dopo, il Robesti esprimeva da parte sua il medesimo rammarico, allorchè affer– mava «essere assai scarze le memorie che dalli scrittori nostri ci sono state comunicate in risguardo di questa antichissima città » (7). Ed in realtà, a parte autori minori citati dal Patrucco ( 8 ) quali C. Silva, G. Crema, G. D. Bottiglia (diaristi degli assedi della città del 1641 e 1704), i due maggiori rappresentanti dell'erudi– zione eporediese del Seicento, furono i notai Michele Dorra e Giovanni Francesco Landorno, di Palazzo e cittadino d'Ivrea quest'ultimo, i quali lasciarono v~re e proprie cronache del– !' epoca, tuttora inedite. La cronaca del Dorra riferisce i fatti più notevoli accaduti ad Ivrea dal 1605 al 1628 ( 9 ); quella del (6) J.-C. MocHET, Porfil historial de l'antique cité d'Aouste, Aoste 1968, passim. (7) Cf. infra, Prefazione dell'Autore, p. [IIJ. (8) C. PATRUCCO, Ivrea da Carlo Emanuele I a Carlo Emanuele III, in Studi Eporediesi, Pinerolo 1900, pp. 319-320. (9) Del manoscritto originale del Dorra, si sono perse le tracce. Al– l'inizio di questo secolo, copie del manoscritto risultavano in possesso del– l'arcidiacono e storico G. Clerico e del Carandini (Cf. G. BoGGIO, La par– rocchia della Cattedrale d'Ivrea, Ivrea 1920, p. 146; F. CARANDINI, Vecchia Ivrea, III' ed., Ivrea 1963, p. 127). Nella Miscellanea Clerico (Biblioteca Diocesana d'Ivrea) è conservata la copia di alcune pagine costituenti non tanto un compendio quanto una selezione delle notizie del Dorra. Tra i ricercatori di notizie sulle cose patrie, il PATRUCCO (op. cit., p. 320), men– ziona pure G. Uglia.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=