BASA
CARLO ARTAZ SULL'INCIDENZA DEI DIFETTI ERITROCITARI DI G-6PD NELLA POPOLAZIONE DELLA VAL D'AOSTA.* L'intensa mobilità delle popolazioni, tipica delle civilizzazioni industriali, tende a disperdere e a diffondere le loro caratteristiche genetiche in vaste aree. Mi è parso quindi utile studiare l'incidenza dei difetti eritrocitari di G-6PD (glucosio - 6 - fosfato deidrogenasi) nella popolazione Val d'Aosta dove negli ultimi due decenni furono consistenti i fenomeni migratori. Poichè l'alterazione che colpisce la G-6PD è in grado di deter– minare sia un precoce invecchiamento dell'eritrocita sia una sua maggiore sensibilità all'effetto dannoso di fattori ambientali (Scha– phira, 1969; Salvidio, 1969 ), dal punto di vista pratico ne derivano due aspetti preminenti. L'uno riguarda il soggetto colpito nei con– fronti di una corretta impostazione diagnostica e terapeutica; l'altro interessa la terapia trasfusionale sotto il profilo fondamentale della selezione dei donatori di sangue, la conservazione e l'utilizzazione del sangue raccolto. Per i Centri Trasfusionali questo secondo aspetto si colloca in tutta evidenza a lato di quelle innumerevoli precauzioni ed indagini che devono essere svolte onde la terapia trasfusionale ot– temperi agli scopi prefissi. Distribuzione geografica della deficienza di G-6PD Lo studio della distribuzione geografica della deficienza di G-6PD nelle varie razze umane ha evidenziato una frequenza relativamente grande della enzimopatia. Bernard e Ruffié (1966) fanno ammontare a circa 100 milioni gli individui fenotipicamente malati; mentre molto superiore deve essere il numero dei soggetti portatori del gene pa– tologico, ma fenotipicamente sani. Le varie statistiche per lo più si
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