BASA
408 Carlo Artaz riferiscono, nel valutare l'incidenza della enzimopatia, al punto di vista generico di presenza o assenza della tara, senza approfondire l'inda– gine sul tipo di enzima deficitario. Ciò basta comunque ai fini epi– demiologici; ed anche questa indagine presenta tale limite. 1) CAUCASICI a) Europa settentrionale e occidentale. La tara è estrema– mente poco diffusa raggiungendo valori intorno al 0,1 % della popolazione. Il deficit riscontrato è per lo più pro– fondo (Dacie, 1962). b) Europa meridionale, Costa mediterranea, Medio oriente. In I talia la frequenza del defìcit passa dal O ,2 % trovato nell'Italia settentrionale al 20% e più riscontrato in Emilia, Sicilia e soprattutto in Sardegna (Sansone, 19 5 8; Salvidio, 1969). In Grecia la frequenza è del 1-3 % (Zannos, 1962 ). In Turchia vi è una notevole variabilità a seconda dei gruppi etnici considerati, si passa da valori dell'l 1,2% per i Turchi-Eti all'l,92% nei Kurdi (Ber– nard, 1966). In Israele è stata condotta una indagine abbastanza vasta ed è stata evidenziata una notevole variabilità a secondo dei ceppi etnici esaminati, con valori del 58,2% negli Ebrei-Kurdi, del 20% per quelli dell'India, fìno allo 0,4% in quelli di altre comunità (Sheba, 1961). Anche nel Libano si osserva un comportamento simile (Taleb, 1965). Lo stesso vale anche per le popolazioni arabe che appaiono colpite in notevole percentuale (Bowmann, 1961). Nell'Africa settentrionale la enzimopatia è diffusa, variando la frequenza dal 2% all'll,8%. (Suadeau, 1965). 2) MONGOLOIDI In Tailandia sono state trovate frequenze sul 37% (Harris, 1962), mentre in Cina sarebbero di gran lunga inferiori, oscillando su valori
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