BASA

BIBLIOGRAPHIE MARA CASTORINA BATTAGLIA: Bonifacio de Roisan da Aosta, in «Medici e chirurghi alla Corte di Savoia 1300-1400 ». Tesi di laurea in Materie Letterarie alla Facoltà di Magistero dell'Università di Torino, Anno Accademico 1973-74 (due volumi, il secondo di do– cumenti). Di questo medico valdostano, Canonico della Cattedrale, di cui conosce– vamo le sole notizie date dal Carbonelli (si veda C.G. CARBONELLI, Un sigillo medico valdostano del secolo XIV, Pinerolo 1903) da Mons. Due (HEA, X, p. 162) e dall'Abbé Henry nella sua Histoire Populaire Religieuse et Civile de la Vallée d'Aoste, ci è oggi data una biografia pressochè completa, sulla base di ben ventisette documenti che l'Autrice ha raccolto con gli altri quattrocento che corredano l'intera sua tesi di laurea e che le hanno consentito una analisi bio– grafica, culturale e socio economica dei medici e chirurghi al servizio dei Conti di Savoia, dal 1300 al 1400, che ancora non era stata specificatamente affrontata da nessun storico. La ricerca non è stata vana ed è stata premiata con il conferimento del « Premio Clotilde Daviso di Charvensod » istituito presso la Deputazione Su– balpina di Storia Patria. Esaminate la preparazione professionale e la cultura dei medici dell'epoca, illustrate quelle che erano le mansioni alla Corte di Savoia del Medico Ordi– nario e quelle del Medico Straordinario, il primo legato da un servizio conti– nuativo mentre il secondo era privo di contratto o altro vincolo, viene illu– strata l'attività svolta da ognuno. Tra i medici ordinari, che giuravano sul Vangelo di servire fedelmente ed onestamente nonchè di mantenere il segreto professionale, pur senza obbligo di residenza a Corte, vi era il valdostano Bonifacio de Roisan, indicato come « Bonifacius de Valleaugusta, de Reisana, B. Roysano, B. Ruesano, B. Rossano». Questi, entrato nel 1352 al servizio di Amedeo VI, il prestigioso condottiero e, politico noto come il Conte Verde, in quello stesso anno ricevette 40 fiorini « in remuneracionem servici », più il regalo di un abito del valore di 10 fiorini , cosicchè, come afferma l'Autrice, a giudicare dallo stipendio doveva trattarsi di un phisicus et cerusicus, perchè al phisicus venivano invece corrisposti dai 150 ai 200 fiorini .

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