BASA

[I] PRAEFAZIONE Disse gia un savio che, essendo la vita nostra di assai breve durazione, eravi un'arte di renderla lunghissima con la memoria e con la presenza de tempi passati, perchè in tal maniera nostri si fanno gli anni che li maggiori nostri trapassarono, et non abbastanza contenti del secol nostro, viviamo altresì nelli secoli decorsi dalli altri [et ne futuri] (1). Altrimenti, chi vive solamente il suo tempo et non s'innoltra con la notizia a vivere co' morti, abbenchè viva decrepito, non ostante sen muore anchora fanciullo. Per puotere pertanto conversare co' trasandati maggiori nostri, [et seco] ( 2 ) per qualche spazio di tempo trattenersi, et le luoro gesta et gloriose azioni investigare, iscoprire et immitare, altro non ci resta ad operare se non che li documenti da luoro trasmessici rivolgere, et dal tarlo della antichità quasi corrosi ravivare e riu– nire in un sol corpo per così a' successori nostri puoter ( 3 ) [II] trasmandargli et con questa maniera con essi luoro et con li nostri nipoti trattenersi; il che per ottenere, osservando io essere assai scarze le memorie che dalli scrittori nostri ci siano state commu– nicate in risguardo di questa nostra antichissima città, il · che forze dalla antichità medesima puote in qualche modo procedere, mi feci ad investigare li archivii di essa, leggere autori ne quali qualche lume ne puotessi scorgere in risguardo della situazione anticha e moderna di essa, osservare le tradizioni, quali per il corso di molti secoli si sono constantemente dall'una all'altra età, dalli padri a' fi– gliuoli, et da questi a noi tramandate e pervenute con molte altre congetture e documenti, affinchè mi puotesse riuscire di mettere (1) Nell'interlinea. (2) Nell'interlinea. (3) A pie' di pagina, in caratteri minuti: trasmandarli, poi ripetuto in alto a p. II. Così pure a pie' di p. III: sfogo, poi ripetuto in alto a p. IV.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=