BASA

36 P. G. Robesti In tali circostanze pertanto in pena della ribellione di Beren– gario fu spogliata del marchesato d'Ivrea la di lui successione et fu il medemo marchesato conferito in feudo a Dodone, da cui poscia per rettaggio parvenne ad Arduino suo fìgliuolo, nella di cui di– scendenza stette per notabile serie d'anni , insino a tanto che si sottomise [ 24] spontaneamente alla Real Casa di Savoia, come in appresso si dimostrerà, avendo sotto questo ramo di marchesi ac– comprata dalli imperatori con una gran somma di danaro la pro– pria libertà et reggendosi colle proprie sue leggi in forma di repu– blica la città, rimaneva soltanto a proprii suoi marchesi una sem– plice umbra di sovranità. In tali circostanze si ritrovava la città d'Ivrea allorchè pervenne il di lui marchesato, come dissi di sopra, ad Ardoino, prencipe per accortezza e per ardire superiore a molti altri del suo tempo. Occorse che essendo morto Ottone, terzo imperatore, nel principio ddl'anno 1002, senza lasciar di se veruna successione, li prencipi, ,1escovi et altri primati d'Italia furono in gran moto. Pareva in fatti alla maggior parte d'essi che fosse rissorta la luoro libertà per puoter ellegere quel re che luoro fosse più in grado, nè tanto per amore della propria nazione, quanto perchè non erano molto ·sodisfatti del governo de monarchi tedeschi; s'accordarono assaissimi di essi [ 25] nella dieta tenuta in Pavia, di ellegere un re italiano. Ardoino pertanto fu quello che guadagnò li voti delli altri et si fece elegere e coronare re nella basilica di S. Michele di Pavia nel giorno 15 di febraio. Diede principio al suo governo con confermare li privileggi di diverse chiese, come da suoi diplomi ne risulta . Nel mentre che così passavano li affari d'Italia, si disputava in Germania per l'el– lezione di un nuovo re. Prevalse fìnalmente il partito di Enrico o Arrigo, terzo duca di Baviera, quale fu elletto in Magonza alli 25 di maggio e coronato nel giorno seguente; detto il zoppo, che per l'esimia sua religione e pietà si meritò poscia il titolo di santo. Del che essendo informato il re Ardoino, previdde benissimo sovra– stargli una sorte non molto diversa da quella di Berengario secondo, suo antecessore tanto nel marchesato di Ivrea che nel regno d'Italia, et già andava pensando che non tardarebbe molto il re germanico

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