BASA

Notizie storiche su Ivrea 39 Milano, prestagli giuramento di fedeltà; et giunto finalmente a Pavia, fu elletto et acclamato dalla maggior parte de prencipi re d'Italia e coronato nella bas_Uica di S. Michele. Et indi sbrigatosi dalli affari dell'Italia, ritornossone il regnante Arrigo in Germania. Ardoino intanto non puotendo reggere a fronte di un sì potente aversario, dalli prencipi suoi italiani sostenuto et egli all'[ 31 ]incon– tro vedendosi da essi abbandonato, cedette et ritirassi a salvamento nelle fortezze del suo marchesato d'Ivrea et del Piemonte, che tut– tavia rimanevano a lui costantemente fedeli. Ma non così tosto uscì Arrigo d'Italia che avendo non solamente ritenuto il titolo di re, mn anche ezercitata in più luoghi l'autorità assoluta, tornò ad alzare la testa et essendo specialmente inviperito il popolo pavese contro de Tedeschi, quivi fu di nuovo per te riconosciuto; ma non fu per tale dalla più parte delle città d'Italia riconosciuto, tra quali Milano, Piacenza e Cremona si mantennero nella divozione di Arrigo. Ripreso intanto Ardoino alquanto di vigore, guerreggiò contra le città a se nemiche et vendicassi secondo le sue forze de perfidi, imperciocchè p:·ese la città di Vercelli, ne incarcerò il di lui vescovo et ne di– strusse parte delli suoi haveri; pose l'assedio a Novara, invase Como et indi saccheggiò e distrusse molti altri luoghi a sè contrari. Quan– tunque Arrigo allora [ 32] si avviasse verso l'Italia, si può ragione– volmente congetturare che non dovettero godere gran calma le città di Lombardia aderenti ad Arrigo, dal che par verisimile che aves– sero principio la gara et l'odio implacabile tra le due nobilissime città di Milano et di Pavia, giacchè la prima teneva per Arrigo et l'altra per Ardoino. In tali turbolenze dovevano essere frequenti e caldi gl'inviti che dalle città di Lombardia travagliate dalle armi del re Ardoino pervenivano ad Arrigo; però colla regal sua consorte Cunegonda bramando di conseguire la imperiale corona et con un possente esercito comparve in Italia. Arrivò a Pavia, li di cui abi– tanti atteriti dalle forze che seco conduceva Arrigo tornarono prima del di lui arrivo alla sua divozione et indi ne ottennero il perdono. Rimasto per qualche tempo in questa città, portossi indi a Roma; ivi ricevette dal pontefice con la consorte l'onzione et la corona

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