BASA
Notizie storiche su Ivrea 47 ) comendatore Castellalfero della Sagra Religione di S.S. Morizio e Lazaro, generale d'artiglieria e governatore di questa città e pro– vincia per S.R.M. introdotta la fabrica delle pannine in questa città, nelle fabriche dell'abazia di S. Steffano riuscirono tali panni egregiamente et per la luoro sottigliezza et per la vivacità de colori sovenendomi che avendone io preso per farmene un vestito, questo, oltre una longa durazione ed uso, mantenne così il suo colorito sul fine essendo già logoro, come l'aveva sul principio essendo nuovo. Nel tempo della romana Repubblica, si nutrivano nel distretto d'Ivrea et altresì si generavano et domavano li cavalli, [ 47] nel luogo che anchor al presente dicesi Stallabia, fuori della porta di Vercelli, nel qual luogo si osserva anchora in oggi una notabile esten– zione di antiche muraglie, con altre tramedianti, quali servivano per dividere le stalle de cavalli, abbenchè al presente siano per la maggior [parte] ( 16 ) distrutte ( 17 ). * * * Nel tempo che questa città regevas1 rn forma di repubblica, ebbe a soffrire non poche scorrerie per parte de Vercellesi et de Monferrini suoi confinanti et nemici. Per rintuzzare per tanto la tracotanza di costoro et puotere più facilmente unire li abitanti alla propria diffesa furono a spese della città costrutti varii castelli et torri in luoghi alti sovra de quali accendendovi fanali riuscisse più facile di dar aviso alle borgate vicine. Tra questi annoverare si deve ii castello di Pesano, oggidì detto di Bolengo, le torri di Monmarino, di Balfreddo, di Salerano, S. Urbano e Samone. La torre però di (16) In margine. (17) A questo punto è stata aggiunta la frase: «nel 1267 si diede questa città a Guglielmo, marchese di Monferrato», che non ha riferi– mento con il testo.
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