BASA

52 P. G. Robesti commenda di S. Gioanni Battista de Cavaglieri di Malta; il piccolo spedale poi della Misericordia et l'altro di S. Antonio abate, detto de Vigintiuno (e), per essere deperiti in maggior parte li luoro red– diti, questi sono stati riddotti in benefici ecclesiastici coll'obligo della celebrazione delle messe che prima della destruzione di essi si celebravano. Non era anchora riavutasi dalle sofferte rovine dell'anno 1544, quando fu nuovamente dalle armi francesci presa e saccheggiata dieci anni doppo, cioè nell'anno 1554 con strage di una quantità di cittadini et rovina di gran numero di case; et indi nell'anno 1580, per compimento alle sue disgrazie, fu talmente dalla peste quale occupava tutta l'Italia, desolata, che [ 57] si ridussero li suoi citta– dini al piccolo numero di soli venticinque huomini, che concorsero alli voti solenni fatti in tal tempo, ne quali si esprime che essi face– vano l'intero numero delli habitanti, come risulta dalli atti che si conservano nelli archivi della città. DELLA FORMAZIONE DEL NAVIGLIO La serenissima principessa D. Violanta di Savoia, sorella del re cristianissimo et vedova del Beato Amedeo, in qualità di madre e tutrice del ' infante duca Filiberto primo, suo figliuolo, concesse la facoltà alli amministratori della città d'Ivrea che dal fiume Dora si cavasse un alveo per formare un naviglio con competente acqua che puotesse essere navigabile insino a Vercelli; di construer in questo territorio uno o più edifizi da acqua, cioè molini, piste et altri con– simili, tanto su la Dora, quanto sopra ( 19 ) il detto naviglio, quali però non possano impedire in verun modo la di lui navigazione, [ 58] (e) Parte de redditi dello spedale di S. Antonio sono stati assignati dalli sig. conti di Chalant, fondatori, alli canonici regolari di S. Egidio del luogo di Verrezzo, per ezercire parimente l'istesso fine dell'ospitalità. (19) Prima lezione: su.

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