BASA

Notizie storiche su Ivrea 53 come pure permettendo di puoter estrarre dal medemo fìume una quantità di aqua sufficiente per adacquare li beni che in tal tempo rendevansi sterili et incolti, obligandosi la mentovata principessa di bonifìcare alla città quel terreno che verebbe occupato per l'alveo del sudetto naviglio, salva raggione alla città di esigere il pedaggio delle merci et altri effetti che si sarebbero sovra il detto naviglio tra– ghettati, del che tutto ne risulta dalle patenti dalla medema du– chessa fìrmate sotto alli 18 aprile 1475. Avendo però doppo lungo tempo il sudetto naviglio cessato il suo corso, come consta dall'archivio camerale, nell'anno 1564 (sic) il duca Carlo Emanuel II ha contrattato il sudetto naviglio con li marchesi di Pianezza, prencipi di Francavilla, con obligo a questi di formare un alveo capace di bel nuovo, derivante dalla Dora e navigabile, affine di adacquare le campagne. [59] Nell'anno 1656 si è ordinato doversi estendere l'alveo del naviglio da Ivrea sino alla Boscarina, prescrivendo la di lui lar– ghezza qual dovrà essere di trabuchi due, oltre un trabuco di ri– vaggio dall'una e dall'altra parte; indi dalla Boscarina in giù dovrà avere il diametro di un trabucco e mezo, oltre li suoi rivaggi, come del tutto ne risulta dall'archivio camerale. Essendo insorta controversia tra li possessori de beni attigui al naviglio che venivano danneggiati dall'arena che in essi si gettava nella espurgazione del naviglio et il sig. marchese di Pianezza, si è quindi convenuto che il detto signor marchese debba accomprare una parte di detti beni, di maniera tale che la larghezza del naviglio compresi li suoi rivaggi laterali debba sempre estendersi a tra– bucchi quatto, et niente più nè meno, come si ricava dalle scritture dell'anno 1686 esistenti nell'archivio della presente città. [60] DELLA CHIESA E P AROCHIA DI S. LORENZO Siccome li canonici di questa Cattedrale anticamente, ad esem– pio di quelli d'altre chiese del Piemonte, proffessavano instituto di

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