BASA

54 P. G. Robesti S. Agostino et vivevano in commune, come anchor al presente ve– densi ( 20 ) gli ( 21 ) chiostri attigui al Duomo, questi essendosi col– l'andar del tempo secolarisati, alchuno infra di luoro, desideroso di proseguire la vita regolare, si retirò con qualche compagno, avanti però l'anno millesimo, nella chiesa di S. Lorenzo, qual era dipendente dalla Cattedrale, et, ottenuta dal Capitolo tal chiesa, da questo ne ebbe principio il monastero, ne tempi andati insigne, di S. Lorenzo de Canonici Regolari Lateranensi, detti Rocchettini, li quali per puoter attendere alla contemplazione, lasciato l'ezercizio della parochiale nell'anno 1101, unitamente a monaci di S. Steffano, determinarono di deputare un vicario, quale facesse tutte le fonzioni parochiali nella sua chiesa [ 61] sotto il titolo di parochia de SS. Steffano e Lorenzo, di cui in appresso ci occorrerà farne parola. DELL'ABAZIA DI S. STEFFANO n'lvREA Propagandosi in occidente l'ordine de monaci di S. Benedetto nel secolo undicesimo della Chiesa, Henrico secondo, vescovo d'Ivrea, per avere nella sua città in que monaci un seminario di santi, dotò et ampliò la parochiale, che già d'allora dicevasi antichissima, di S. Steffano, protomartire, nell'anno 1041, a cui assegnò varie chiese, ville e giurisdizioni all'officiatura et culto della quale chiamò dal monastero di S. Benigno di Fruttuaria alquanti monaci benedettini, affìnchè ivi abitassero; quali avendo preso il possesso di tal nuovo luor monastero, ne fu dal detto vescovo in primo abate ordinato il padre Lenzona, con dichiarazione che li abbatti a quello successori dehbano venir nominati per votazione de monaci del sudetto mona– stero, [ 62] avuto però sempre il consenso et approvazione dalli ve– scovi d 'Ivrea, da qual dovevano venir ordinati. Aveva per l'avanti questa chiesa un'ampia giurisdizione paro– chia1e, tanto infra le mura della città, che fuori del recinto delle (20) Prima lezione: vedesi, corretta per sovrapposizione. (21) Prima lezione: nel, corretta per soprapposizione.